domenica 30 marzo 2014

Rossani è cambiata?

Il M5S Bari ha sempre sostenuto la liberazione dell’ex caserma Rossani, perché ha visto delle giuste rivendicazioni espresse da alcuni cittadini al di là della loro appartenenza politica. Inoltre abbiamo affermato che uno spazio così grande ed inutilizzato, come l’ex caserma Rossani, debba essere restituito alla cittadinanza. Inoltre abbiamo sempre ribadito che tale occupazione non avrebbe messo la parola fine alla vicenda della Rossani ma che sarebbe stato soltanto un primo passo, fermo e saldo, a cui ne sarebbero dovuti seguire degli altri della stessa portata, perché il problema della destinazione d’uso del sito, al fine di sottrarlo alle mire e agli interessi dei politici e dei soliti speculatori, possa essere affrontato con attenzione particolare da parte di tutti i cittadini.

Ma, nel momento in cui tale spazio, dato in gestione a dei giovani perché diventasse un luogo di condivisione per la città da parte dell’amministrazione, non viene aperto a tutti, evidentemente, siamo costretti a pensare che l’amministrazione non abbia ben chiarito agli occupanti cosa volesse dire “gestire e aprire alla cittadinanza”: ognuno deve avere la possibilità di poterci entrare, di poter sostare e di poter condividere tale spazio con chiunque, a prescindere da appartenenze ideologiche, politiche e religiose.

Il Sindaco allora, si deve assumere la responsabilità di un atto di violenza, documentato da telecamere (registrazioni presto sul web), da parte di persone che, nelle vesti di servizio d'ordine, stamane hanno impedito a cittadini semplici e attivisti del M5S, di entrare nella Caserma Rossani per portare un segno di vicinanza agli occupanti, alle famiglie e a tutti gli altri cittadini lì convenuti.

Noi ora chiediamo al Sindaco Emiliano la solidarietà della Amministrazione nei confronti di chi ha subito l'atto di violenza e che lo stesso Sindaco chiarisca il ruolo che hanno gli occupanti, che non può essere quello di gestire privatisticamente, sulla base delle simpatie proprie, l'ingresso ad uno spazio che è della città e non loro.


sabato 29 marzo 2014

IL GIRO DI BARI #innovazioneincomune

Da sempre, ormai, il M5S punta alla realizzazione di uno stile di vita ecosostenibile e di equilibrato rapporto con l’ambiente circostante. In tal senso orienta anche le proprie proposte d’innovazione delle infrastrutture e dei trasporti.
La viabilità e la mobilità sostenibile rientrano nei progetti di rieducazione e civilizzazione dell’individuo, al fine di sensibilizzarlo ed indirizzarlo verso l’uso dei mezzi di trasporto più ecologici e ad impatto ambientale zero.
Per questo, la bicicletta, rappresentando il principale mezzo di trasporto non inquinante, risulta essere il gsimbolo di una politica di vita sana.
I vantaggi, che l’utilizzo della bicicletta comporta, interessano direttamente la persona. Infatti, le classiche due ruote, oltre ad offrire un buon esercizio fisico, fanno bene anche alla salute mentale. Basti pensare allo stress e alle nevrosi ingenerate dalle lunghe code di macchine ferme ai semafori.
Inoltre, l’andare in bicicletta ci ricorda sempre l’essere stati bambini e quanto sia importante ricordarselo da adulti.
Chi, tornando a pedalare, non ha mai avuto un flashback di sé bambino mentre il vento gli accarezzava il viso?
Andare in bicicletta consente, per di più, di risparmiare notevolmente in termini di costi fissi e variabili sul mezzo (il prezzo di una bicicletta è grosso modo accessibile a tutti, non si paga il bollo, non si paga il parcheggio, non si paga la benzina, non crea lunghi ingorghi nel traffico, etc.)
Insomma, al netto di un’accurata disamina, la bicicletta risulta essere il mezzo ideale per muoversi in città.

A tal proposito, domani 30 marzo dalle 9.00. a partire dal Parco di Punta Perotti, il M5S Bari ha organizzato una biciclettata per toccare i nervi scoperti della Città, ma essa non è una semplice pedalata, ma un’occasione per ritrovare quel senso di comunità e lo spirito di socializzazione, innato nella natura umana, ma che i cittadini baresi pare abbiano smarrito nel tempo delle distrazioni di massa. Così, oggi, il bisogno di tornare a respirare si fa sempre più urgente.  
Questo impellente bisogno di respirare aria pulita, aria di mare, che non puzzi di petrolio e benzina, il M5S Bari lo fa anche proprio puntando a rilanciare l’uso della bicicletta in un contesto di mobilità sostenibile e di aree verdi pedonali.
La bicicletta è un mezzo di trasporto facilmente reperibile, semplice da usare, ma potenzialmente in grado di cambiare la mente di chi pedala.
In pratica, noi del M5S Bari siamo consapevoli del fatto che, per ridare vigore alla città, occorra pedalare e sudare. Alla luce di ciò, il nostro invito è rivolto a tutti i cittadini che credono nella reale possibilità di cambiare lo stato delle cose esistenti mediante una pedalata collettiva, la quale ci condurrà alla volata verso il futuro sviluppo sostenibile di Bari.
Il percorso prevede 10 tappe, ciascuna delle quali toccherà alcuni principali punti d’interesse delle zone di Bari da rivalutare, prescritte nel nostro programma per la città.
E chissà, magari un giorno, oltre al “Giro d’Italia”, esisterà il “Giro di Bari”.
Gino Bartali affermava che: “gli italiani sono un popolo di sedentari. Chi fa carriera ottiene la poltrona.”
Noi del M5S Bari siamo invece dell’avviso che il movimento salverà i baresi e gli italiani dalla sedentarietà, e chi farà carriera (in qualsiasi settore) otterrà la bicicletta!

Buona pedalata a tutti 
#innovazioneincomune


venerdì 28 marzo 2014

Weekend 5 Stelle, verso la vittoria!

Il MoVimento 5 Stelle Bari sarà presente sabato 29 marzo dalle 16.00 alle 21.00 in via Sparano angolo via Putignani e domenica 30 Marzo dalle 9.00 alle 13.00 al Parco 2 Giugno ingresso Viale Einaudi e sul Lungomare/Barion (via G. Crollolanza - Madonnella) per continuare la corsa elettorale per le imminenti elezioni amministrative di maggio 2014. 

L’obiettivo principale è liberare la città dai comitati d'affari e portare trasparenza e innovazione in Comune per raggiungere il 100% della partecipazione affinché nessuno resti indietro.

#vinciamonoi 
#innovazioneincomune




giovedì 27 marzo 2014

Cultura, finalmente!

Cultura, finalmente! Sì, finalmente. Perché nessuno parla più di cultura in questa città. E dire che della cultura si sono fregiati in tanti politici, negli ultimi decenni, qui a Bari! Perché, si sa, la “cultiura” faceva tanto figo averla nel carnet delle attività di una amministrazione…  
C’è stato chi l‘ha voluta appariscente, fatta di una scansione di eventi uno più chiassoso e pacchiano dell’altro e soprattutto da somministrare in dosi massicce, ma solo nelle feste comandate (capodanno, estate, maggio barese e poco più) ; c’è stato chi se l’è costruita a propria immagine e somiglianza e ha generato una serie di attività improntate all’impegno, alla solidarietà, all’emancipazione sociale, il tutto infarcito di cascami ideologici d’epoche ormai morte; c’è stato chi, furbescamente, ha mischiato un po’ di una specie e un po’ dell’altra, in nome del cerchiobottismo nazional-popolare, utile anche nel settore.
Infine c’è stato chi ha fatto tabula rasa di tutto ciò che faticosamente e malgrado una sequela di assessori, spesso incompetenti, ignoranti e soprattutto inetti, era riuscito a sopravvivere negli ultimi decenni, rispondendo ad una richiesta effettiva di espressioni artistiche le più diverse da parte dei cittadini.
D’altro canto, mentre a Bari, la politica cercava di avvinghiarsi alle tradizionali fonti di “affari” certi, il mondo andava avanti e trovava proprio nella cultura il motore per rinnovarsi profondamente, anche in economia. Insomma si facevano musei importanti e la gente viaggiava a milioni per andarli a visitare, si realizzavano allestimenti lirici che guardavano un po’ più in là dell’ombelico del sovritendente e il pubblico accorreva a riempire i teatri, si mettevano in scena spettacoli che parlavano ad una sensibilità contemporanea e gli spettatori numerosi andavano in solluchero e la fama di quelle opere superava i confini nazionali attirando altri spettatori. Tutto questo in un panorama dove le nuove tecnologie ingigantivano quei risultati e li trasformavano in successi per gli operatori del settore e per tutti gli altri dei settori correlati (commercio, turismo,  trasporti, pubblicità, etc.).
A Bari si sceglieva un’altra strada. Invece di incrementare la produzione culturale, visto che in una recente esperienza, uno degli assessori al ramo - dice il Sindaco Emiliano - aveva trasformato l’assessorato alla cultura in uno strumento di evangelizzazione per la sua parte politica,  lo stesso sindaco Emiliano, che pur lo aveva scelto per quel compito, decise che, nella nuova legislatura, avrebbe fatto a meno di qualsiasi altro assessore, per evitare altri deragliamenti ideologici, per non supportare con denaro pubblico qualcosa come la cultura, che non deve avere condizionamenti e bla, bla, bla… e avrebbe preso direttamente nelle sue salde mani le redini delle arti, trasformando Bari nella “Capitale Europea della Cultura 2019”. 
Intanto, per confermare queste sue nobili intenzioni,  spogliava l’assessorato di via Argiro di qualsiasi funzione gestionale del settore, si buttava a corpo morto sul Petruzzelli, schiacciandolo sotto il peso dei suoi interessi, non musicali ma politici, si inorgogliva di una autoreferenzialissima fondazione per l’arte contemporanea, portava letteralmente alla fame l’intera categoria degli operatori culturali, chiudeva a ripetizione i piccoli teatri, esiliava orchestre con una storia pluridecennale… Insomma, avete presente un elefante in una cristalleria? Ecco: Emiliano e il mondo della cultura! Cioè, non solo aveva regalato alla città un assessore che faceva gli interessi del proprio partito (SEL, di cui Emiliano era ed è ancora alleato!), ma negli anni successivi, la sua responsabilità la faceva pagare ai cittadini operatori e ai cittadini punto e basta, privati di quei necessari momenti di svago e di crescita, oltre che di una fonte di guadagni.
Infatti, se non lavorano i teatri, le associazioni, i musicisti, gli artisti in genere, insieme a loro non lavorano i tecnici, i fornitori dei materiali, gli autotrasportatori, i pubblicitari, i tipografi, gli addetti al web, i ristoratori, etc. etc.  
Cosa si pretende dunque che avesse dovuto fare Michele Emiliano? Dare soldi, come si era fatto fino ad allora? Distogliere un po’ delle risorse destinate al Petruzzelli, per assegnarle alle piccole compagini baresi? Cercare di assolvere al ruolo di “Primo Cittadino”, quindi mostrare una particolare sensibilità nel sostenere i piccoli teatri, in difficoltà nell’ adeguarsi alle norme sulla sicurezza? Sì!... E no.
Soprattutto avrebbe dovuto avere una politica culturale, una strategia per uscire dal pantano dell’assistenzialismo, in particolar modo se a fini clientelari, intraprendere la strada dello sviluppo imprenditoriale delle strutture, guardare alla produzione creativa cittadina come ad una risorsa e non come ad un peso, capire che il settore andava rinnovato e potenziato per dare una nuova prospettiva all’intera città, per il suo riscatto economico e per rilanciare l’immagine di Bari a livello internazionale! E soprattutto smetterla di fare roboanti promesse, come ha fatto per 10 anni!  
“Cultura, finalmente!” è allora l’impegno che ci siamo presi noi, cittadini e attivisti del M5S, nel trovare soluzioni di ampio respiro, nell’attuare una politica culturale che guardi non solo agli operatori e ai loro interessi, ma anche e soprattutto ai cittadini e al loro punto di vista.  
Nei 7 punti del nostro programma sulla Cultura, che noi 5 Stelle consideriamo una autentica locomotiva per le attività produttive cittadine, si spazia dalla riapertura dei luoghi della creatività alla funzione del futuro assessorato, dal ruolo delle associazioni amatoriali a quello delle compagini dei professionisti, dal sostegno agli spettatori a quello agli operatori, dall’inserimento dei giovani artisti nel mercato del lavoro al censimento per conoscere ciò che vogliono i baresi dalla cultura, e così via fino alla creazione di un grande polo museale di interesse internazionale.
Bari merita una politica culturale, che veda la creatività al centro del suo sviluppo. Prima che sia troppo tardi, prima che il futuro sia già passato.

MOVIMENTO 5 STELLE - BARI    

mercoledì 26 marzo 2014

Cultura, finalmente! - 28-03-2014


Il giorno 28 marzo alle ore 20.30 presso il Nuovo Teatro Abeliano si terrà la presentazione del programma sulle politiche culturali del MoVimento 5 Stelle Bari in vista delle elezioni amministrative 2014.

Il dibattito con i cittadini e gli operatori culturali di Bari vedrà la partecipazione del candidato sindaco Vincenzo Madetti, del candidato portavoce al Comune di Bari Mimmo Mongelli, del portavoce al Senato della Repubblica Lello Ciampolillo e di tutti i candidati coinvolti nella competizione elettorale.

L’evento sarà preceduto da una breve introduzione musicale che vedrà protagonisti il duo Paola Arnesano e Massimo Abrescia e l'ensemble formato da Amelia Milella e i Black and Blues.

Siete tutti invitati a partecipare, pubblicare e diffondere la notizia.



Biciclettata 5 Stelle





martedì 25 marzo 2014

LA MOBILITA’ DI DECARO

Antonio Decaro è un ingegnere civile (sezione trasporti) che di mestiere fa il politico.
La sua carriera politica inizia, nel 2004, con la nomina ad assessore alla mobilità, da parte del Sindaco di Bari Michele Emiliano, nella sua prima giunta, in qualità di tecnico esperto esterno.
Nel 2008 riceve il premio “Amico della bicicletta” dalla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta).
Peccato che a Bari, le piste ciclabili siano, per lo più, dissestate e realizzate al di fuori di ogni requisito e canone di base previsto per una pista ciclabile dal decreto ministeriale del 30 novembre 1999 n°557 (ad es. Il traffico motorizzato deve essere escluso, il percorso deve essere protetto, sicuro, riservato alle biciclette, etc.)
Sono lontani i tempi del primo rapporto “Euromobility”, in cui Bari si fece città ecosostenibile in tema di mobilità urbana.
Infatti, dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile (il settimo) Bari è scesa vertiginosamente in bassa classifica, tra le principali città italiane interessate dall’indagine, sia per il servizio di bike-sharing sia per il livello di educazione pubblica, quest’ultimi oggi, praticamente, quasi inesistenti entrambi.
E, sempre nel 2008 l’esperto, Lello Sforza, sollecitava con una lettera aperta, sulla scorta della relazione dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile, la giunta Emiliano e l’allora assessore alla mobilità, affinché si convincessero ad applicare il decreto Ronchi sulle politiche e tecniche di “mobility manager” per avviare un tavolo di concertazione tra aziende ed enti pubblici, responsabili della produzione di volumi esasperati di traffico, smog e sosta selvaggia, al fine di giungere ad un piano serio e valido di rieducazione pubblica alla mobilità sostenibile.
“Non che sia la bacchetta magica, ma quel decreto sta all’emergenza traffico motorizzato come la raccolta differenziata sta alla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti”, scriveva Lello Sforza, nella missiva indirizzata al Sindaco barese Emiliano, nell’ormai lontano periodo di natale 2008.
Ma il 2008, sembra l’anno d’oro di Decaro e, come se non bastasse, al premio FIAB, si aggiunge un’altra “medaglia al valor incivile” per “l’assessore all’immobilità altrui”: “Ambientalista dell’anno!”, ad attribuirglielo sarà nientepopodimeno che Legambiente (socia DI SORGENIA, l'azienda di tale DE BENEDETTI TESSERA N. 1 DEL PD).
Due anni dopo, nel 2010, l’ingegnere che ha scelto la politica come carriera, durante la sua carica come assessore con la seconda giunta Emiliano, si candida alla Regione e viene eletto consigliere regionale della Puglia (sempre meglio che finire il suo secondo mandato al Comune di Bari. Sai che noia?!)
In Regione Puglia ha ricoperto il ruolo di Capogruppo del PD dal 2010 al 2013, ed ha continuato ad occuparsi della città di Bari mantenendo tutt’ora l’incarico in forma “gratuita” di consigliere delegato alla mobilità.
Sarebbe, quindi, malizioso e pretestuoso pensare, anche solo minimamente, che la sua candidatura alle elezioni politiche di febbraio 2013 sia stata strumentale?
Di fatto, Decaro oggi è un deputato della Repubblica (ossia un nostro dipendente), in quota PD, stipendiato per fare esclusivamente il deputato.
Niente da fare, il posto fisso a Decaro non piace, e allora: “Vota Antonio! Vota Antonio!”
L’11 gennaio 2014 ufficializza, tramite Facebook, la sua candidatura a Sindaco di Bari, in vista delle prossime elezioni amministrative di maggio.
Pare che il “leitmotiv” della sua politica sia la mobilità, ma sul termine dev’essere sorto un lapalissiano malinteso con gli elettori.
Questi ultimi, infatti, credono si tratti della mobilità sostenibile già prevista dai preesistenti decreti ministeriali e direttive europee, i quali andrebbero semplicemente attuati. Decaro, invece, per mobilità intende la sua! Cioè il passaggio da una poltrona all’altra e nel più breve tempo possibile.
La coerenza (principio che non appartiene ai renziani come Decaro) e l’onestà intellettuale vorrebbero che, prima di presentare una ulteriore candidatura, si dovrebbe concludere il proprio mandato per il quale si è stati eletti in precedenza o, quantomeno, dimettersi dall’incarico che già si ricopre.
Se non altro, ne trarrebbero giovamento e beneficio le casse dello Stato, soprattutto in un periodo di crisi economica come quella che stiamo vivendo.
Chi, timbrando il cartellino, risulta presente sul proprio posto di lavoro e si allontana per fare i propri comodi è sottoposto a sanzioni disciplinari e pecuniarie; chi si allontana dalle sedi o gli uffici della propria carica pubblica per farsi la campagna elettorale, pure!
Esiste la sanzione reputazionale! 
Perciò, “caro” Decaro devi dimetterti! 

Vincenzo Madetti
Candidato M5S Sindaco di Bari

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domenica 23 marzo 2014

L'agorà 5 Stelle con Morra, Ciampolillo e Madetti accende Bari


Il portavoce al senato Nicola Morra, nel pomeriggio di ieri sabato 22 marzo, ha tenuto un comizio nella centralissima Via Sparano, presso il gazebo del MoVimento 5 Stelle. 
Hanno partecipato alcune centinaia di cittadini attirati dalle parole del noto esponente, più volte acclamato per le dichiarazioni infuocate, seppur proferite con la sua proverbiale pacatezza. 
I temi che ha toccato hanno riguardato soprattutto l'Europa e la competizione elettorale prossima alla quale il M5S parteciperà con la certezza di un risultato eccellente, che consentirà di portare a Strasburgo l'idea di Europa dei popoli e non delle banche, cavallo di battaglia del MoVimento. 
Ciò avverrà in aggiunta alle tante azioni  volte a modificare la politica vessatoria della BCE e delle banche europee nei confronti dei paesi attualmente in estrema difficoltà, tra cui l'Italia. 
Contro il Fiscal Compact dunque, per una diversa gestione della crisi e soprattutto in termini di affermazione della necessaria solidarietà tra paesi forti e paesi al momento deboli.
Ha poi aggiunto, in sintonia con il candidato sindaco M5S al Comune di Bari, Vincenzo Madetti, che qualsiasi rivoluzione istituzionale debba comunque partire dai Comuni, dalle amministrazioni locali, in cui il rapporto tra amministratori e cittadini necessita di un radicale cambiamento per una gestione partecipata alla democrazia, per ribaltare il sistema che la vecchia politica ha instaurato negli ultimi decenni, appropriandosi indebitamente del bene pubblico.
Madetti ha poi compiuto un articolato excursus sui mali della città di Bari, attaccando la cattiva gestione della differenziata da parte dell'Assessore Maugeri, la incongrua realizzazione delle piste ciclabili da parte di Antonio Decaro, la incompetenza di Emiliano nel gestire la questione dell'ex caserma Rossani, la sudditanza  della giunta attuale ai cementificatori, che si vogliono impadronire della costa sud della città, in cambio della rinuncia a pretese su Punta Perotti.
Infine Lello Ciampolillo, portavoce barese al Senato, ha sottolineato come nell'attuale giornata, in tutto il mondo dedicata alla celebrazione dell'Acqua, sia giusto porre la questione ancora irrisolta della privatizzazione dell'Acquedotto Pugliese. 
Ciampolillo ha raccontato di aver presentato una proposta di legge, perchè l'AQP tornasse pubblico e di averla sottoposta a  quelle forze che, come SEL, aveva ritenuto dovessero sostenerla. 
La risposta negativa ottenuta da parte dei rappresentanti in Parlamento del partito del Presidente Vendola, è stata un'ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che non basti definirsi Ecologisti nel nome del partito, per esserlo poi davvero.

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sabato 22 marzo 2014

Gazebo 5 Stelle - 23/03/2014 #innovazioneincomune

Il MoVimento 5 Stelle Bari, domenica 23 marzo dalle 9.00 alle 13.00 sarà presente con tre gazebo: Parco 2 Giugno ingresso Viale Einaudi; Largo Sorrentino; Piazza Diaz. Continua così il percorso in difesa dei quartieri dai partiti e dai comitati d'affari che oggi hanno le mani sulla città.
L’obiettivo principale è portare trasparenza e innovazione in Comune per raggiungere il 100% della partecipazione affinché nessuno resti indietro.

#vinciamonoi #innovazioneincomune



BARI HA IL SUO MURO DELLA VERGOGNA

Anni di promesse non mantenute, paroloni su paroloni, articoli su tutti i quotidiani, fiumi di progetti presentati sul tavolo del Sindaco… Tutto caduto in un dimenticatoio. Sono passati dieci anni da quando Emiliano e la sua giunta misero, come punto centrale del loro programma elettorale, la riqualificazione dell'area Rossani ed ora, a pochi mesi delle prossime elezioni amministrative, come per magia, si torna a parlare dall'ex caserma. La Rossani rientra nel "Patto per Bari" siglato dall'amministrazione comunale con la Regione, con l'allora capogruppo del Pd a Via Capruzzi, Antonio Decaro, che prevedeva 13 milioni di euro per il recupero di tutta l'area. Nella scorsa primavera poi, il progetto presentato dallo studio Fuksas vinse il concorso bandito dal Comune. Tale progetto prevedeva un grande Parco Urbano sopraelevato, un Polo Culturale composto da spazi d'aggregazione sociale immersi nel verde urbano, con funzioni legate alla Cultura e alle Arti, soprattutto alla Musica, ma anche un grande parcheggio urbano interrato. Il progetto aveva quindi punti forti e punti molto discutibili, a nostro giudizio, in quanto si intravedeva già l’intervento edificatorio dei soliti noti palazzinari baresi, pronti dietro l’angolo a carpirsi un succulento affare, magari apportando qualche successiva  “correzione a scopo abitativo” allo stesso progetto.  Poi tutto fu messo da parte, anche grazie alla opposizione del Comitato Rossani, dei baresi tutti e degli abitanti di Carrassi in particolare. Come dice Vincenzo Madetti, candidato portavoce sindaco al Comune,  "Adesso Emiliano, di fronte a qualcosa di veramente nuovo, dopo una prolungata assenza, si rifà vivo, con al fianco il suo fido Decaro, per impadronirsi di una vicenda che è invece la dimostrazione della sua assoluta incompetenza: giovani volenterosi non solo hanno rilevato la Caserma, ma con pale e buste di spazzatura, hanno ripulito un'area che era destinata al degrado, rendendola fruibile ai cittadini, creandovi spazi per le attività sociali e culturali, tra cui una biblioteca, una palestra, un teatro, orti urbani e spazi per l’intrattenimento all’aperto.  Cioè, in qualche settimana, la volontà di alcuni cittadini di riprendersi quell’area e di metterla a disposizione della città, si è concretizzata." Con poche risorse, con scarsi mezzi, in modo non risolutivo del tutto, ma almeno la Rossani ora è aperta e ci si può andare per vivere dei momenti di relax. Insomma, lì dove le istituzioni latitano, i cittadini si organizzano. Questa però, non può trasformarsi nella soluzione definitiva. Le istituzioni non possono lavarsene le mani e, a scopo elettorale, tentare di appropriarsi di qualcosa che è nata contro di loro a causa della loro stessa inefficienza. Noi del M5S, per cominciare, vogliamo sapere subito che uso si vuole fare dei 13 milioni di euro. I cittadini hanno capito che i rimpalli tra burocrati, politici, palazzinari sono solo manovre dilatorie per portare avanti interessi lontani da quelli della stragrande maggioranza dei baresi. Per cui, Emiliano dica, o parli attraverso il suo fido Decaro, al di là delle sue opportunistiche concessioni ai giovani della Rossani, cosa vuol farne della Caserma e, soprattutto, riferisca alla cittadinanza di quei 13 milioni di euro!

A volte bastano pochi gesti, come quelli dei giovani occupanti la Rossani, per far capire che le soluzioni sono possibili e dietro l’angolo. Noi del M5S, con Vincenzo Madetti, diciamo: "C'è un muro, un semplice muro di tufo, che chiude tutto il perimetro della Rossani. E' un muro alto circa due metri che buttato giù aiuterebbe gli abitanti del quartiere Carrassi e non solo, a raggiungere il centro cittadino in pochi minuti, collegando Via Donato Gargasole a via Capruzzi, attraversando un angolo di verde, ora riconsegnato alla città. Come si fa a non capire che abbattendo un muro sporco, logoro e pericolante, si usufruirebbe di un vastissimo “polmone” nel centro delle città? Come si può tenere ancora in piedi un muro con il quale si vuole chiudere in un angusto perimetro la volontà dei cittadini? Solo una gretta visione della realtà, come quella dei nostri amministratori, può operare in questo modo. Questo muro – conclude Madetti – rappresenta la "vergogna" di una classe politica che utilizza il patrimonio pubblico come sua proprietà privata!" Noi del M5S chiediamo al Sindaco Emiliano, se anche l'abbattimento di questo muro lo dovranno fare i cittadini. Cosa altro si aspetta a rispondere alle istanze degli abitanti del quartiere? Nei nostri gazebo ogni giorno ascoltiamo le richieste e le lamentele che i baresi pronunciano nei confronti di questa amministrazione, che non ha fatto altro che chiudere ancora di più la nostra città in una morsa di arretratezza, di degrado, di incuria, di abbandono. Eppure Bari ha tutte le potenzialità per poter eccellere in ogni campo, se amministrata con criterio e coerenza, soprattutto in accordo con i cittadini. Noi del M5S, con il candidato sindaco portavoce Vincenzo Madetti, lanciamo allora la sfida di abbattere un muro, un piccolo muro. Togliere quella parete, rappresenta però l'inizio di una nuova era per la città, che non può più essere rinchiusa nei limiti imposti dalla indifferenza di Emiliano, il suo fido Decaro e compagnia bella. I baresi hanno necessità di verde, di libertà di movimento, di decidere delle proprie vite. Cominciamo da questa sfida, per riprenderci i nostri diritti di cittadini.



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venerdì 21 marzo 2014

Ciampolillo: “Acqua pubblica, il M5S rispetta la volontà dei cittadini.”

Domani ricorre la giornata mondiale sull'acqua. La difesa dell'acqua come bene comune e' un principio fondamentale del MoVimento 5 Stelle. In tale prospettiva il MoVimento ha proposto nel giugno scorso il disegno di legge sulla ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese, a mia prima firma: la gestione dell'acqua pubblica ai cittadini!  
E' curioso osservare come, nonostante reiterate richieste in tal senso, i parlamentari di SEL non abbiano mai inteso firmare il relativo ddl. In questi giorni Vendola, evidentemente in pieno clima elettorale, nel tentativo di affermare una sensibilita' ai temi dei beni comuni finora sconfessata dall'operato amministrativo e politico del suo Partito, ha annunciato la volonta' di addivenire alla ripubblicizzazione dell'AQP. Lieti di cio', non possiamo esimerci dal prendere atto dell'ipocrisia di una classe politica ormai vecchia e senza significato, soprattutto nello spirito. I cittadini sapranno valutare la strumentalita' di simili comportamenti ed apprezzare, invece, il coraggio e la trasparenza dell'operato in Parlamento del MoVimento 5 Stelle.

Lello Ciampolillo

Portavoce M5S Senato


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AGORA': Nicola Morra a Bari

Il portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle Nicola Morra sarà a Bari sabato 22 marzo, dalle 15.30, in Via Sparano angolo Via Dante per un’agorà a sostegno del M5S a Bari e per la candidatura del portavoce Sindaco Vincenzo Madetti.





giovedì 20 marzo 2014

NON UN SOLO GRAMMO DI CEMENTO SULLA COSTA BARESE

Punta Perotti inedificabile è la foglia di fico messa da Emiliano, per avviare una progettazione con cui, chi ci costruisce anche solo villette,  si impossessa di 4 Km  di costa da Bari a San Giorgio.” A tuonare contro l'ulteriore scempio che l’attuale amministrazione intende perpetrare ai danni della nostra città con la previsione che si possa ritornare a costruire nella zona che va da Punta Perotti a Torre Carnosa è Vincenzo Madetti, candidato sindaco M5S a Bari.

Noi – spiega il portavoce 5S – siamo favorevoli  solo al progetto di Bosco Urbano atto a riqualificare l'area a sud di Bari, mentre l’attuale amministrazione comunale intende prestarsi ad una probabile nuova speculazione edilizia. Diciamo basta ad altro cemento ed a ulteriori costruzioni passate per “rigenerazioni di kilometri di costa”, in perfetto stile neolingua orwelliana. Noi – continua – siamo per ristrutturare gli stabili esistenti, riutilizzarli e dare aria e verde alla città. Ecco il Bosco Urbano. Un Bosco Urbano lì , vorrebbe dire dare spazio al turismo itinerante con aree di sosta per camper , oltre che a quello balneare, creare luoghi di aggregazione sociale, centri sportivi e culturali e tutto con strutture ecocompatibili e rimovibili.

Tra i primi provvedimenti che il M5S introdurrà una volta entrato in Comune, sarà istituire il politometro al fine di verificare le responsabilità di  una serie di scelte sbagliate. Prima fra tutte la vicenda Punta Perotti, che ha fatto pagare svariati milioni di euro ai cittadini italiani. Accertate le eventuali responsabilità chiederemo a questi personaggi di versare il dovuto personalmente per le proprie incompetenze. Da sempre affermiamo che la classe politica deve dimostrare come spende i soldi dei contribuenti!

Ed ecco che, passano le Giunte ma si continuano a favorire i cementificatori. Ci chiediamo: non è che, oltre gli interessi economici, dietro l’affare Costa Sud ci sia un accordo per future alleanze in consiglio comunale tra NCD - SC e PD, così come è successo a livello nazionale con la costituzione del partito unico?

Sembra di essere nel film “La caduta-gli ultimi giorni di Hitler”, infatti questa classe politica si è ormai rinchiusa nel palazzo del potere, illudendosi di avere ancora il sostegno dei cittadini e non si rende conto che ben presto sarà travolta dalla rivoluzione della normalità. 

Comunque, lo garantiamo a tutti i cittadini, in quell'area non si costruirà un solo metro cubo di cemento!

I cementificatori non si arrenderanno mai? Beh, neppure noi!


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martedì 18 marzo 2014

San Cataldo: dai pirati di ieri, ai ladroni di oggi

[Faro di San Cataldo a Bari]
Percorrendo il Lungomare Starita a partire dall’incrocio con viale Vittorio Emanuele Orlando, ci si accorge di costeggiare una splendida penisoletta, detta di San Cataldo, sulla quale si erge una schiera infinita di nuovi edifici residenziali dal design architettonico attualissimo, ma già erosi dalle intemperie e dal mare, insieme a ville e residenze di vecchia data, alcune delle quali abbandonate e ormai trasformate in ruderi. In questa lembo della nostra città, si possono ammirare diversi luoghi di ristoro storici e parecchio conosciuti. Questa lingua di terra è stata prolungata artificialmente dal lavoro umano per realizzare il braccio di ponente del porto e prende il nome di "San Cataldo" per via di una “cappelletta” lì presente dal 1960.
La storia di questa penisola ci riporta indietro nel tempo sino ai secoli sedicesimo e diciassettesimo in cui, al largo di questa zona, imperversavano i pirati dediti al rapimento e al ricatto.
Sulla penisola troneggia il Faro di Bari. Costruito nel 1869 a forma ottagonale domina la nostra città con i suoi 66,5 metri di altezza e con i suoi 380 scalini che necessitano per raggiungere l’area che contiene il faro. Tre lampi di 0,2 secondi, intervallati da un doppio periodo di buio di 3,8 secondi e un terzo più lungo di 11,8. Così appare dal mare, nella sua caratteristica frequenza luminosa di 20 secondi, ben conosciuta da ogni marittimo, che la scorge già a 23 miglia dalla costa. Attualmente il suo fascio luminoso è stato ridotto per evitare luci secondarie verso terra. È interessante notare come nel giardino-cortile del faro c'è ancora il locale in cui si faceva una volta il pane. Fino al 1987, la lampada era alimentata a gas, ed almeno una volta l'anno si doveva portare, in cima alla “torre del faro”, una bombola di acetilene del peso di 60 chili. Non esisteva un motore, la lampada ruotava grazie a un enorme peso, che come un ingranaggio di orologio, lentamente scendeva lungo la colonna centrale, ed andava riavvolta quotidianamente. Il farista doveva salire per accendere e spegnere, oltre che issare ed ammainare la bandiera. Queste operazioni sono oggi tutte automatizzate e centralizzate dalle capitanerie di porto a livello nazionale, e per l’ultimo farista restano solo manutenzione ed ordinaria amministrazione.
Degna di nota è l’origine del nome del quartiere chiamato Marconi, a causa di un evento di rilevanza storica mondiale e di cui non tutti nella nostra città sono a conoscenza.
Il giorno 3 agosto del 1904, al Molo San Cataldo di Bari, nei pressi del faro, laddove erano stati installati due tralicci di legno alti 50 metri e distanti tra loro 50 metri, fu inaugurato il primo collegamento radiotelegrafico via etere, per scopi commerciali, con la città di Antivari (Bar) in Montenegro sulla costa adriatica opposta. Esso costituisce il primo collegamento operante sotto il controllo statale; la stazione radiotelegrafica è poi entrata in servizio regolare il 1° settembre del 1904, gestita dalla Compagnia "Marconi". L'evento fu per la città di Bari un momento determinante della sua storia, oltre che per la circostanza in sé, che vide a Bari la presenza di Autorità ed illustri personalità del tempo, anche per l'aspetto pionieristico che l'iniziativa rappresentò nel paese. Infatti, a meno di dieci anni dalla scoperta di G. Marconi di poter utilizzare onde elettromagnetiche per comunicare a distanza senza fili, la città di Bari si dotava e si arricchiva di questo "nuovo" sistema per finalità commerciali, in piena sintonia con la vocazione mercantile della città, che all'epoca era in pieno rigoglio e sviluppo economico.
All’interno del quartiere si erge imperiosa, ma ormai in quasi totale disfacimento ed abbandono amministrativo, la storica Fiera del Levante, il cui impianto originario, risalente agli anni trenta del secolo scorso, fu progettato dall’architetto Augusto Corradini e realizzato sotto la direzione dell’ingegnere Vincenzo Rizzi. La fiera è stata inaugurata, nella sua prima edizione del settembre 1930, dal Re d’Italia, Vittorio Emanuele III di Savoia.

Come tutte le zone della nostra città anche il quartiere Marconi ha suscitato l’interesse e l’attenzione di noi “pentastellati”. Chiaramente non immune da problematiche sociali e da carenze strutturali, il quartiere Marconi presenta una realtà che merita un’attenzione particolare da parte nostra e di tutti i cittadini baresi. Da anni è presente sul territorio “l’Associazione dei Residenti di San Cataldo”, composta da cittadini residenti, professionisti, imprenditori, insegnanti, che, con molto sacrificio, sono riusciti a costituire un gruppo impegnato, attivo e sensibile verso la tutela del quartiere, del patrimonio storico culturale e delle problematiche sociali, in grado di coinvolgere l’intera popolazione.
L’associazione è impegnata costantemente nella cura della zona, piantando fiori in spazi verdi abbandonati con la collaborazione dei giovani e dei ragazzi, ed ha ottenuto la bonifica di una piccola spiaggia nei pressi della Fiera. Inoltre, incoraggia e promuove la ricerca storica relativa all’Istituto Marconi, combatte la piccola delinquenza presente sul territorio sostituendo il dialogo alla repressione. E ancora, conduce, ottenendo risultati entusiasmanti, battaglie contro il gioco d’azzardo e le slot machine. Sono queste le belle realtà, dalle quali dobbiamo comprendere quanto la partecipazione alla vita sociale e politica di una città, possa partire dai semplici cittadini, senza più dover delegare nessuno. E’ da ammirare l’iniziativa intrapresa da questa associazione nell’incontrare singolarmente i candidati sindaco della nostra città, per confrontarsi in maniera diretta e per capire quali siano le loro idee e proposte per lo sviluppo e la crescita di quartieri periferici come il Marconi. Iniziativa che vedrà impegnato, e disponibile ad uno schietto dialogo, anche il nostro portavoce candidato sindaco Vincenzo Madetti.  

Noi del M5S di Bari – dichiara Vincenzo Madetti, candidato Sindaco M5S Bari –, riteniamo che l’impegno dei cittadini e dell’associazionismo non possa e non debba rimanere isolato e distante da chi ha il dovere di occuparsi dei problemi della gente. La gestione di una città e gli impegni di una amministrazione verso i propri cittadini devono essere sempre costanti e tempestivi, non solo quando la gravità o l’urgenza lo richiedono.
Peraltro – continua il portavoce 5 Stelle –, sono presenti diversi edifici completamente abbandonati e a rischio crollo, sia di proprietà comunale sia privata, che con il tempo diventano ricettacoli di detriti e rifiuti, che se concessi all’Associazione e, perché no, anche con la collaborazione di altre associazioni, potrebbero diventare spazi di aggregazione sociale e di interesse giovanile. Ampi spazi verdi abbandonati sono stati richiesti per poter creare zone verdi da condurre anche autonomamente, ma non sono stati ancora concessi. Richieste costanti di maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine o un pattugliamento più assiduo da parte dei vigili urbani sono state avanzate, ma rimaste inascoltate. E ancora, se si pensa alla struttura completamente abbandonata, che ospitava tempo fa l’ospedale per i bambini, si noterà facilmente l’assenza di centri medici e di assistenza sanitaria nel quartiere.”

I componenti dell’Associazione e tutti gli abitanti del quartiere sognano ad occhi aperti, pensando a come potrebbe trasformarsi la zona, se tutti questi spazi venissero utilizzati a fini sociali e indirizzati verso prospettive migliori. Un po’ come sognano tutti i cittadini di Bari, pensando ai tanti spazi abbandonati della nostra città.
Con l’arrivo della stagione estiva, il quartiere si popolerà di molti baresi che per sfuggire alla calura estiva si riverseranno sulla costa come sempre. E come sempre sporcizia e rifiuti riempiranno le loro strade con l’aumento dei problemi di carattere igienico sanitario, vista la già evidenziata crescita della popolazione di ratti e di insetti. L’aumento dei visitatori notturni creerà problemi di parcheggio e di delinquenza minorile dedita a furti e rapine.
Se è vero allora, che i cittadini hanno il dovere di attivarsi e di partecipare alla vita politica e sociale del proprio quartiere, l’amministrazione futura di questa città non potrà non intervenire per tutelare, con misure appropriate, i residenti.

Il M5S rivolge la propria attenzione a questa zona trascurata di Bari, con quello stesso impegno che desidera avere per tutti i quartieri della nostra città, con la medesima dedizione secondo cui nessuno deve rimanere indietro. La volontà dei 5 Stelle di Bari, e del proprio candidato Sindaco, Vincenzo Madetti, è quella di salvaguardare la città di Bari e renderla vivibile ovunque, specialmente in quelle periferie che necessitano di una maggiore attenzione: “Non costruiremo opere faraoniche – conclude il portavoce –, ma il nostro lavoro sarà di collaborare costantemente con tutte le realtà territoriali, riconoscendone la loro validità e la loro importanza nella gestione della nostra amata città.




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venerdì 14 marzo 2014

CARBONARA: SEDOTTA E ABBANDONATA

Carbonara è una frazione periferica di Bari che sta crescendo a dismisura: con l'aumentare della popolazione e della implementazione urbana, stanno nascendo tanti problemi. Dal 2005 il comitato locale "Uniti per l'Autonomia" si batte per l'indipendenza politico amministrativa da Bari. La popolazione autoctona mal sopporta l'aggregazione al capoluogo, che penalizza fortemente lo sviluppo. Nel 2010, il Sindaco Emiliano ha bocciato il disegno di legge che avrebbe reso indipendente da Bari le tre frazioni: Ceglie, Loseto, Carbonara.
La necessità di staccarsi è incentrata sul fatto che l'istituto del decentramento comunale non è una soluzione sufficiente a risolvere adeguatamente i problemi di una comunità di circa 40mila abitanti. Questa realtà non può essere più gestita in modo efficiente e soddisfacente dall'Amministrazione centrale barese, che non è mai riuscita a far emergere le potenzialità economico-commerciali di questo territorio, peraltro sfruttato negli ultimi decenni solo per disastrose speculazioni edilizie, che hanno aumentato enormemente il numero degli abitanti residenti, incrementandone i problemi, senza che si sia badato ad alcuno sviluppo socio-culturale, che anzi, recentemente, è stato decisamente penalizzato. Si pensi ad un centro di aggregazione come il cinema Carella, chiuso per problemi di mantenimento, di cattivi collegamenti, di disinteresse dell'amministrazione, come se la chiusura di una struttura di quella natura non avesse ricadute negative su tutto il tessuto sociale.
Altra questione venuta a complicare la situazione del quartiere è stato poi lo spostamento del mercato settimanale nei pressi del Di Venere. Di fatto, i commercianti lamentano che il parcheggio adiacente l'area mercatale del martedì sia quasi sempre occupato, sin dalle prime luci del mattino, dai lavoratori e dai pazienti dell'ospedale che impediscono l'arrivo di potenziali clienti. Dunque, ciò ha provocato problemi di parcheggio e ingorghi snervanti. Il Sindaco Emiliano e la sua Amministrazione insomma, non ha fatto altro che sradicare il cuore pulsante di questi piccoli centri, resi ancora più vuoti dall'apertura, nelle loro prossimità, di grandi centri commerciali ed ipermercati. 
Noi del M5S ci batteremo affinché la vita civile di questo quartiere, non sia legata solo al giro in piazza, ma vengano creati centri di sviluppo economico, culturale e sociale della comunità, per portare avanti progetti concreti da attuare in brevissimo tempo, svincolandoli da quelle pastoie burocratiche che sono i veri killer di qualsiasi iniziativa. Oltre a ciò, ci impegneremo per la realizzazione di una rete di autobus che renda possibile il raggiungimento del centro barese e da lì di tutte le altre zone della città, con collegamenti efficienti e a varie ore del giorno e della notte.
Carbonara, Ceglie, Loseto non saranno più frazioni lasciate al degrado e alla delinquenza, ma centri dove lo sviluppo economico-commerciale potrà prendere piede, rivitalizzandone le comunità. 
Il M5S non consentirà che tali frazioni rimangano abbandonate a se stesse, come per anni ha fatto l'Amministrazione Emiliano, ma farà in modo che vengano integrate a pieno titolo nello sviluppo urbano di Bari; non permetterà a chiunque venga dopo Emiliano, che vengano commessi delitti di isolamento sociale come quello a cui l'attuale sindaco ha condannato tutte le periferie cittadine.


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giovedì 13 marzo 2014

Il MoVimento 5 Stelle verso le Europee e le Amministrative #innovazioneincomune

Il MoVimento 5 Stelle Bari, sabato 15 marzo dalle 16.00 alle 20.00 sarà in pieno centro in Via Sparano angolo Via Dante e domenica 16 marzo dalle 9:00 alle 13:00 a Carbonara in Piazza Umberto I, lato Via Gioberti, e dalle 9.00 alle 23.00 a Carrassi al Parco 2 Giugno, ingresso Viale Einaudi, per continuare il percorso di difesa dei quartieri dai partiti e dalle lobby che oggi hanno le mani sulla città.
Dalla mattina del 16, al Parco 2 Giugno, presenzieranno David Borrelli, il primo consigliere comunale eletto in Italia e punto di riferimento nazionale del MoVimento 5 Stelle, Lello Ciampolillo, portavoce al Senato, e Vincenzo Madetti, candidato Sindaco per discutere delle strategie per i prossimi appuntamenti elettorali sia per le europee, che per la nuova amministrazione cittadina.
L’obiettivo principale è portare trasparenza e innovazione in Comune per raggiungere il 100% della partecipazione affinché nessuno resti indietro.





sabato 8 marzo 2014

Le donne e gli uomini incontrano tutt'oggi disuguaglianze diffuse

Le donne e gli uomini incontrano tutt’oggi disuguaglianze diffuse: differenze retributive a parità di mansioni e competenze, differenze nell’accesso al lavoro, nella cura della parte debole della famiglia (bambini, diversamente abili e anziani), nel mantenimento del posto di lavoro, e inoltre le donne sono sottoposte anche a violenze fisiche, psicologiche ed economiche. Queste disparità sono il risultato di costruzioni sociali che si basano su numerosi stereotipi presenti nella famiglia, nell'educazione, nella cultura, nei mezzi di comunicazione, nel mondo del lavoro, nell'organizzazione della società... Tutti ambiti nei quali è possibile agire adottando un approccio nuovo e operando cambiamenti strutturali. (carta europea della donna negli enti locali)

Tutto questo si deve e si può modificare ma per farlo è importante che insieme agli uomini anche le donne (paritariamente) arrivino nei luoghi dove si decide, perché le loro istanze siano manifestate e prese in considerazione, verificando quale differente impatto abbia sulla vita delle donne e degli uomini l’eventuale assunzione di ogni provvedimento di amministrazione.

È questa la visione di mainstreaming cioè una sorta di flusso di idee trasversale che deve diventare metodo di interpretazione e applicazione di ogni singola decisione comunale.

Il M5S realizza in pratica le pari opportunità di genere senza doverlo affermare strategicamente in ogni momento (cfr. Sia il M5S che il Pd hanno portato in Parlamento il 38% di donne – la differenza fra i due è solo di qualche decimale a favore del M5s, fonte "Mai così tanti giovani e donne in parlamento. Per cambiare?") e si impegna perché la parità sostanziale tra donne e uomini si realizzi come stabilisce la Costituzione negli articoli 3 e 51.
Nel Movimento, infatti, tutti coloro che vogliono, possono candidarsi ed è di grande importanza l’attuale normativa elettorale degli enti locali che prevede la doppia preferenza di genere come acceleratore sociale della parità di genere.

Il problema, infatti, è culturale e va risolto quanto prima: non basta dire le donne devono candidarsi e devono essere votate “se valgono”; perché questo significa fermarsi alla forma.

Per poter partecipare realmente alla vita politica le donne dovrebbero avere a disposizione del tempo libero per se’ da dedicare alla res publica che, invece, non hanno e basta guardare le statistiche per comprenderlo: questo risultato, tuttavia, non è impossibile ma è necessario che l’amministrazione dedichi risorse a questo fine per creare strumenti di conciliazione vita lavorativa/ vita familiare adeguati.

Se una cittadina vuole partecipare alla vita del partito o del movimento politico in cui crede, deve fare salti mortali per riuscire a farsi sostituire nei compiti lavorativi o familiari o affidarsi alla solidarietà intrafamiliare (non sempre disponibile) o pagare qualcuno che stia con i propri figli.

In Puglia, neppure due anni fa, abbiamo assistito a uno scandalo dal punto di vista della cittadinanza: le donne e gli uomini di Puglia hanno raccolto ben 30.000 firme sul territorio regionale per sostenere una legge di iniziativa popolare che consentisse la doppia preferenza di genere nelle elezioni Regionali – come previsto nello statuto della Regione Campania- mentre i partiti a parole elogiavano l’iniziativa all’esterno della sede istituzionale dove si vota, il Consiglio Regionale Pugliese  con voto segreto, ha rigettato questa proposta di legge.

Questa è l’Italia dei partiti.

Ecco perché l’impegno del Movimento 5 Stelle sulle tematiche di genere sarà in primo luogo quello di esaminare ogni provvedimento emanato dall’amministrazione comunale con ottica di genere opponendosi o chiedendo la modifica di quei provvedimenti che non siano rispettosi del principio di uguaglianza e di non discriminazione.

Per essere compiuto pienamente, il diritto delle cittadine non deve essere riconosciuto solo attraverso la legge ma deve essere effettivamente esercitato e riguardare tutti gli aspetti della vita: politico, economico, sociale e culturale.

L’impegno sarà dunque nel senso di evidenziare e attivare i diritti di cittadinanza: combattere gli stereotipi, rendere fruibile la città alle donne e alle bambine, favorire l’aggregazione nei luoghi della città, rendere disponibili ed effettivi i servizi pubblici, la cultura, la sanità, il lavoro,  perseguire con un vero bilancio di genere azioni positive a favore delle donne e delle bambine di Bari, assicurare l’illuminazione adeguata delle strade cittadine anche nelle zone periferiche della città, vigilare affinché sulla base di un frainteso principio di sussidiarietà non ricadano sulla Città di Bari compiti che spetterebbero alla Regione o allo Stato così togliendo risorse cittadine alle cittadine e cittadini.

Il principio di trasparenza, della pubblicità, dell’imparzialità dell’amministrazione e del merito  fanno già parte del programma del M5S senza necessità di declinarli appositamente a favore delle donne come se fosse un’innovazione politica.

L’unica volta che il Comune di Bari ha affermato di avere redatto un bilancio di genere (2007) aveva,  in realtà, iniziato a dare le coordinate per la redazione di un bilancio sociale che è cosa molto diversa. Invece il Bilancio di Genere andrebbe portato a regime analizzando le aree gender sensitive non solo in considerazione delle fasce economicamente deboli della società ma per evidenziare le spese a favore delle donne e delle bambine di Bari.

Le politiche di genere sono a favore delle cittadine e dei cittadini in quanto consentono alle famiglie di avere un tenore di vita più elevato con possibilità di spesa maggiore e grazie ad esse si contribuisce a diminuire  il tasso di violenza intrafamiliare e ad aumentare la possibilità di partecipazione attiva delle donne alla vita politica.

MoVimento 5 Stelle Bari



mercoledì 5 marzo 2014

4 Gazebo informativi 8-9/3/14

Il M5S Bari sarà presente sabato 8 e domenica 9 marzo con 4 gazebo informativi:

8 Marzo dalle 16:00 alle 20:00:
- Via sparano angolo Via Abate Gimma (fronte Chiesa S. Ferdinando) .
9 Marzo dalle 9:00 alle 12:45:
- Piazza dell'Odegitria (Città Vecchia);
- Piazza Carabellese (Madonnella);
- Piazza Roma (Santo Spirito).




lunedì 3 marzo 2014

Vincenzo Madetti: "Gli unici alleati del MoVimento 5 Stelle sono i cittadini."

In riferimento all’articolo pubblicato ieri sulla Gazzetta del Mezzogiorno, recante le dichiarazioni del rappresentante dei movimenti che sostengono Desireé Digeronimo, il candidato sindaco del M5S Vincenzo Madetti rileva quanto la Digeronimo e il suo staff dimostrino una scarsa conoscenza dei fatti.

Nel Movimento 5 Stelle, al di là delle strumentalizzazioni politiche che trovano ampia eco sui giornali, non esiste alcun problema di democrazia interna: ai nostri eletti viene richiesto semplicemente di mantenere l’impegno preso con gli elettori.
Il Movimento non fa alleanze se non con i cittadini: chiunque cerchi il dialogo con altri partiti tradisce il mandato conferitogli.

Stringere alleanze presuppone necessariamente un compromesso ed è proprio a causa di questo modo di agire della vecchia politica, che il Paese è arrivato a trovarsi nelle condizioni drammatiche in cui versa, rovinato da Partiti attenti non già ai bisogni dei cittadini ma a quelli delle lobby di potere i cui interessi loro difendono.

Dispiace peraltro che la Digeronimo continui a dare una cattiva informazione: i candidati del Movimento 5 Stelle – a differenza di quanto lei asserisce - si confrontano quotidianamente con i cittadini.

Siamo presenti con gazebo ogni settimana in più piazze di Bari, organizziamo incontri con i baresi e agorà con i parlamentari, infatti, il programma è scritto dai cittadini e per i cittadini.
Non si può infine non ricordare le dichiarazioni recentemente rese dalla stessa Digeronimo a “Repubblica”, sulla propria disponibilità ad appoggiare ai ballottaggi uno dei due possibili vincitori purchè le venga riconosciuto il ruolo di futuro assessore all'ambiente e all'urbanistica. Tale logica non appartiene in alcun modo allo spirito del M5S, secondo cui le idee dei cittadini non si barattano in cambio di poltrone!

Simili dichiarazioni, strumentalizzando una sua presunta vicinanza ai temi del Movimento, mirano esclusivamente a ricercare visibilità per racimolare qualche consenso in più e aumentare le sue percentuali di voto da prefisso telefonico.

Inoltre ci faccia capire la Digeronimo, visto il suo interesse a conoscere come sono stati individuati i candidati 5S: quando spiegherà ai cittadini come e in quale democratica e plebiscitaria consultazione lei è stata incoronata candidato sindaco del suo movimento? A noi e all’intera città, tutto ciò ancora sfugge.

Infine, la Digeronimo ci dica: in caso di elezione a consigliere, verrà a Bari ad onorare il suo mandato, oppure lascerà il seggio a qualcun altro della sua lista, per non rinunciare allo stipendio e alla posizione da magistrato a Roma?

Vincenzo Madetti
Portavoce Sindaco M5S Bari