sabato 1 marzo 2014

TORRE A MARE DIMENTICATA

Un potenziale residenziale e turistico calpestato
Si parla tanto di Bari "città metropolitana"; eppure Torre a Mare, a soli 10 minuti dal centro città, sembra lontana anni luce dal suo comune di appartenenza; una lontananza provocata dall'indifferenza e dall'abbandono. Il suo potenziale residenziale è enorme, data la posizione strategica e l'indubbia bellezza e salubrità del quartiere; quello turistico è ben nascosto, ma immenso. Non bisogna dare ascolto a quelli che vogliono far credere che Torre a Mare sia solo per il turismo del sabato e della domenica, quello selvaggio delle comitive che dall'entroterra vanno alla ricerca di aria e gelati.  E' molto più di questo.
Indubbiamente Torre a Mare sará accogliente per eventuali 'turisti di qualità' solo quando diventerà  più ospitale per i suoi stessi residenti ma, purtroppo, allo stato attuale, si registra una mancanza assoluta di servizi e una totale ignoranza delle particolarità territoriali di questa frazione marinara. Qualsiasi amministrazione comunale, da giugno in poi, dovrà mettere in pratica decenni di promesse mai mantenute.
Cominciamo dai trasporti: se non possiedi una macchina spostarti da e verso Torre a Mare è impresa titanica. L'autobus urbano n.12 è un'avventura nel tempo, nello spazio e nelle problematiche sociali della cittá; puoi decidere di prenderlo se hai da perdere mezza giornata, se il tuo lavoro ammette ritardi copiosi, se il rientro è previsto in orari sicuri, altrimenti meglio lasciar stare! La linea dei treni metropolitani potrebbe invece essere comodissima. Pochi orari ma puntuali e in meno di 10 minuti sei a Bari città. Ma come ci arrivi in una stazione che si trova oltre la statale 16 e i binari, sulla via per Noicattaro, irraggiungibile a piedi a causa della distanza e della assoluta pericolosità della strada? Solo in macchina, sempre sperando di trovare il posto per parcheggiarla!
I cittadini nel 2008 raccolgono le firme per una petizione al Sindaco e all'Assessore alla mobilità per istituire un bus navetta di collegamento tra il centro di Torre a Mare e la sua stazione ferroviaria. Il bus non è mai stato attivato. Nè sono aumentati i parcheggi presso la stazione, nonostante un tavolo di lavoro istituito dal Comune di Noicattaro. Ma nel 2008 non era Assessore alla mobilità un certo Antonio Decaro, Torreamarese DOC? Forse non ha mai preso i mezzi per raggiungere il posto di lavoro.
Altro annoso problema è quello della sicurezza; negli ultimi anni i cittadini sono riusciti ad ottenere un vigile di quartiere nel periodo estivo volto soprattutto a disciplinare la fiumana di gente che si riversa in estate nella piccola frazione. Ma tutto il resto dell'anno? E, soprattutto, il problema della sicurezza può fermarsi alla zona del centro e del porto ed ignorare tutto ciò che accade nelle periferie più isolate del quartiere? Furti d'auto, ladri d'appartamento, case di dubbia gestione con via vai di persone non raccomandabili, violenza sulle donne. Torre a Mare è anche il litorale verso San Giorgio e verso e oltre Fontana Nuova. Torre a Mare è la complanare e le villette che la popolano.
Ma come si può pretendere sicurezza su un litorale che sta sprofondando, mangiato dal mare e dalla noncuranza delle ultime amministrazioni? Quale altra giunta cieca potrà lasciare ancora che una delle nostre più grandi ricchezze, diventi il luogo del decadimento, dell'abbandono, della prostituzione a cielo aperto senza limite alcuno, ignorandone totalmente l'aspetto marino, paesaggistico e speleologico? Come si può parlare di sicurezza per una frazione marinara i cui cittadini non hanno più una spiaggia 'sicura' dove portare a fare il bagno il loro figli?
E il porticciolo? Emiliano fece del dragaggio uno dei punti forti della sua campagna elettorale. Ancora oggi, febbraio 2014, a tre mesi dalla fine del suo mandato, i pescatori si trovano a combattere con l'accumulo di sabbia e sedimenti e impossibilitati, spesso, a portare avanti la loro attività di pesca che è la stessa anima della Torre Pelosa. I soldi per il dragaggio sono stati stanziati dalla regione e l'assessore Lacarra dice che tutto è pronto mentre, i pelosini, aspettano ancora.
Molto rapida invece la realizzazione nel 2012 dei lavori di riqualificazione di piazza Vittorio Veneto, ripavimentata e donata ai cittadini come ulteriore spazio aggregativo. 250.000 euro per un'isola pedonale che limita il transito delle autovetture agevolando il passeggio a piedi. Contrastanti le opinioni dei residenti sull'intervento. Era proprio necessario altro cemento su Torre a Mare? Forse le macchine non vanno ugualmente ad ingorgasi per raggiungere l'entrata della gelateria preferita? Non sarebbe stato più utile un parcheggio esterno al paesino con bus navetta, un ZTR per i residenti, dei veri marciapiedi che consentano di fare una passeggiata da Atlantide al centro del paesino e poi oltre, fino a Fontana Nuova, o una vera pista ciclabile, come ormai ci sono su tutto il litorale a sud di Bari, da Mola a Cozze a San Vito a Polignano? Forse. Ma tutti i dubbi sono leciti quando gli interventi sono lasciati al caso.
E dove è andata a finire la delibera del 2003 che approvava i "lavori di riqualificazione e valorizzazione ambientale dell'area archeologica di Punta Penna e Cala Scizzo" che prevedeva un primo finanziamento di 50.000 euro volti alla "pulizia della scogliera, alla redazione della carta archeologica con la ricostruzione dell'antico paesaggio, alla redazione delle mappe cromatiche con le specifiche descrizioni delle comunità marine presenti e alla posa in opera di pannelli didattici"? Lo sanno, i baresi, che quando vanno al mare "al bunker" stanno camminando su un importante insediamento dell'età del bronzo studiato da insigni archeologi come Gervasio e Biancofiore?

Ma, in fondo, parlare di parco archeologico ha poco senso se confrontato a tutto il resto. Valorosi i  pelosini che hanno ottenuto il vigile di quartiere, la raccolta differenziata dell'umido per gli esercizi commerciali, che si prendono cura della pulizia della loro costa, ma, nonostante i loro sforzi, Torre a Mare non ha luoghi di aggregazione sociale, non un asilo nido, non un vero parco, non un suo pediatra. E per raggiungerli devi prendere il 12/.




2 commenti:

  1. Ho un sospetto su chi abbia potuto scrivere questo capolavoro di articolo. Non manca niente, lavoro certosino e capillare da Pelosino Doc. Bravo...Davide.

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