domenica 5 agosto 2012

Bari, operazione "multa" il cassonetto abusivo, iniziativa virale





L’art. 25 del codice della strada, nel disciplinare l’uso della sede stradale, dispone che “I cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani di qualsiasi tipo e natura devono essere collocati in modo da non arrecare pericolo od intralcio alla circolazione.”

La disposizione in commento, però, deve essere letta ed interpretata alla stregua dell’art. 68 disp. Att. dello stesso codice della strada il quale stabilisce che “I cassonetti per la raccolta anche differenziata dei rifiuti solidi urbani di qualsiasi tipo di cui all'articolo 25, comma 3, del Codice, devono essere collocati in genere fuori della carreggiata in modo, comunque, da non arrecare pericolo o intralcio alla circolazione.
Su ciascuno degli spigoli verticali del cassonetto devono essere apposti pannelli di pellicola rifrangente a strisce bianche e rosse, per una superficie complessiva utile per cassonetto, non inferiore a 3.200 cm quadrati comunque frazionabili (fig. II.479/a). Le pellicole rifrangenti devono possedere i requisiti colorimetrici e fotometrici stabiliti nel disciplinare di cui all'articolo 79, comma 9. Nelle zone urbane, ove coesistono elevati volumi di traffico e fonti di disturbo luminose o alto livello di luminosita' ambientale, le pellicole rifrangenti devono di norma essere della classe 2 di cui all'articolo 79, comma 10. 
Quando, per conformazione del cassonetto e per disposizione delle attrezzature accessorie, la segnaletica di cui al comma 2 non puo' essere applicata, essa puo' essere sostituita con quattro pannelli ridotti, ciascuno di superficie di 20 x 20 cm in modo da realizzare una superficie totale di segnalazione non inferiore a 1.600 cm quadrati (fig. II.479/b). In questa ipotesi, i cassonetti devono essere ubicati in aree riservate destinate a parcheggio fuori della carreggiata o entro la stessa. 
I cassonetti che non siano dotati della segnaletica di cui ai commi 2 e 3 devono essere ubicati in sede propria. 
Ove il cassonetto venga collocato ai margini della carreggiata l'area di ubicazione dello stesso deve essere delimitata con segnaletica orizzontale conforme all'articolo 152, comma 2.”

Al di là delle considerazioni tecniche, come si evince dal video girato dagli attivisti Davide De Lucia e Fabio Leli, nella città di Bari, i cassonetti destinati alla raccolta dei rifiuti sono collocati nei punti più impensabili dal punto di vista della viabilità.

Clamorosi sono i casi di cui al minuto: 1:30 (strisce blu), 2:03 (marciapiede), 2:11-2:21 (angolo della strada, scivolo per disabili e passaggio pedonale) e 2:50 (strisce gialle per diversamente abili).

L’aumento della densità demografica e le imposizioni europee in ordine alla raccolta differenziata rendono necessari un maggior numero di cassonetti lungo le sedi stradali. 

Sotto tale profilo e data la sua struttura a scacchiera, Bari risente maggiormente del problema in oggetto.

Tuttavia, per ovviare a tale problematica, basterebbe introdurre la raccolta differenziata porta a porta.

Essa, oltre a portare giovamento sotto il profilo della viabilità (es: eliminazione dei cassonetti), renderebbe certamente più salutare la qualità della vita di tutti: uomini, donne e stranieri.

Così come l’alchimista trasforma il piombo in oro, perché non trasformiamo il rifiuto in risorsa? Basterebbe imitare altre civiltà europee.

Ma no! Nessuna alchimia. 

Sarà il Movimento 5 Stelle ad introdurre la raccolta differenziata porta a porta, quando l'onda gialla investirà i cuori di tutti gli elettori; quando, come a Parma, il MoVimento 5 Stelle amministrerà l'amata città di Bari, ossia un'amministrazione di cittadini liberati.