mercoledì 26 agosto 2015

La ex Centrale del Latte tra le polveri dell'incuria

I primi giorni di agosto ci siamo recati presso l'ex Centrale del Latte in via Orazio Flacco.
L'ex fabbrica di imbottigliamento e pastorizzazione del latte da anni è in stato di abbandono.
Nessuno ne parla, quasi come se fosse meglio dimenticare quella piccola realtà produttiva nostrana, magari in attesa che il tempo faccia il suo sporco lavoro di lento ed inesorabile degrado.
 
Situata in via Orazio Flacco tra Picone e Poggiofranco, quartieri già densamente abitati e congestionati dal traffico è impensabile cementificare ancora, aggravando di fatto i problemi di traffico, parcheggio ed inquinamento ambientale che già sono all'ordine del giorno per i cittadini, non solo baresi, infatti non dimentichiamo che a pochi metri c'è il Policlinico.
All’interno del fabbricato sono presenti due associazioni che tutelano gli interessi pubblici, perchè non continuare su quella strada, invece di continuare a credere che solo il cemento possa essere fonte di benessere per la città?
Si potrebbe pensare di utilizzare l'immobile per attività sociali, culturali, creare un luogo di aggregazione per anziani e/o bambini, perchè no un asilo, un teatro!
Essendo molto capiente potrebbero essere trasferiti anche altri uffici decentrati del Comune, come ad esempio la rimpiata anagrafe di Stradella del Caffè.

Inoltre, i residenti riferiscono che il tetto dell'edificio, pare contenga fibre di AMIANTO e che lo stesso non siata stato messo in sicurezza.
Dobbiamo attendere che scoppi un altro "caso amianto" anche a Picone e Poggiofranco come accade ormai da anni per Japigia e la Fibronit?
Dobbiamo attendere i primi casi di "morti sospette" per vedere finalmente un'Amministrazione  affrontare concretamente questo problema? Tutti tacciono.
Quando ad amministrare era il centrodestra si parlava di abbattimento dell'immobile per lasciare spazio ai soliti palazzi e palazzinari di cui Bari ha taaanto bisogno,  ma anche durante i 10 anni di centrosinistra, sembrava essere stato quello l'orientamento, anche se meno sbandierato (non si dica mai che destra e sinistra hanno visioni urbanistiche coincidenti!). 
Per anni hanno ignoranto le numerose sollecitazioni di cittadini e amministratori dell'epoca, nulla è stato fatto, qualcuno tentò una petizione online ma senza successo.

Tra le altre informazioni che abbiamo recuperato, pare che l'area sia sottoposta a decreto di vincolo.
Bisogna ricordare che al suo interno esistono strumentazioni ed apparecchiature per la produzione del latte ancora integre, se non perfettamente funzionanti. Recuperandone una parte si potrebbe realizzare una mostra permanente di “archeologia industriale”, come proposero anni fa i comitati di quartiere.
Pertanto, ho chiesto ai portavoce comunali Sabino Mangano e Francesco Colella di interrogare questa Amministrazione durante il "Question Time" di domani,  affinchè si verifichi l'eventuale presenza di AMIANTO sul tetto e si proceda alla messa in sicurezza dello stesso.
E soprattutto, che l'Amministrazione si occupi seriamente della manutenzione e della successiva riqualificazione dell'immobile. 
LA EX CENTRALE DEL LATTE E' DI PROPRIETA' DEL COMUNE ED E' INTERESSE DI TUTTI I CITTADINI CHE VENGA RISOLTO IL PROBLEMA AMIANTO E CHE  LA STRUTTURA SIA RECUPERATA ED UTILIZZATA PER LE ESIGENZE DELLA COLLETTIVITA'.
BASTA CON L'INCURIA E IL CEMENTO!


Alessandra Piergiovanna Simone
Portavoce M5S - Municipio 2














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