Questa del Bilancio Partecipato è una storia che va
avanti da mesi ormai. E’ stato fatto di tutto per coinvolgere il minor numero
di cittadini possibile e la delibera “Bilancio Partecipato. Approvazione individuazione
priorità interventi”, discussa dai Consigli Municipali durante la scorsa settimana,
è stata di fatto una farsa.
E’ doveroso ricordare le “giunte territoriali”, gli
“urban center” e le “consultazioni preventive dei cittadini”, svoltesi nei vari
Municipi, nomi fantasiosi per identificare riunioni poco più che condominiali tra
pochi intimi, (vista la scarsa e tardiva pubblicità o le convocazioni in piena
estate alle ore 15:00), in cui i cittadini hanno posto semplici domande alle
quali hanno ricevuto risposte elusive da parte della Maggioranza che si è
limitata a prendere “appunti”.
Di fatto, questi incontri si sono rivelati
fallimentari occasioni per denunciare le solite criticità dei quartieri, prive
di alcun tipo di risposte concrete e di progettualità.
Occorre citare l’art. 60 del vigente Regolamento sul
Decentramento Amministrativo, più volte disatteso, intitolato “Procedura di
formazione del Bilancio Partecipato”. Tale articolo prevede che i Municipi,
previa consultazione dei cittadini residenti con il metodo della
“Partecipazione Guidata”, adottino con atto deliberativo del Consiglio le
indicazioni della priorità degli interventi/progettualità da realizzare sul
territorio del Municipio.” Nell’elaborazione del Bilancio Partecipato i soggetti coinvolti sono : i cittadini
e le consulte le quali propongono i progetti.
Da qui la nostra domanda che non ha ricevuto
risposta: Dov’è la Consulta? Dov’è il Regolamento che la disciplina?
Il MoVimento 5 Stelle, consapevole della loro
inesistenza, ha presentato alle Commissioni dei Municipi 2,3 e 4 la richiesta dell’istituzione
della Consulta denominata “Bilancio Partecipato” e del “Regolamento” che, ad
oggi, dopo l’approvazione della delibera, non è ancora stata discussa ed
istituita.
Il nostro parere sulla delibera in oggetto non
poteva che essere sfavorevole. Infatti, si legge nel testo, si chiedeva di
incaricare L’Assessorato al Bilancio e alla Programmazione di dotare i Municipi dei fondi necessari
all’espletamento delle proprie funzioni e che questi non fossero inferiori a
quelli assegnati lo scorso anno.
Si tratta di briciole, poiché le cifre da utilizzare
annualmente per la cultura e lo sport, sono sufficienti al massimo per realizzare
una singola e modesta iniziativa di quartiere, mentre le risorse dovrebbero
essere assicurate ai Municipi in misura non inferiore al 30% della spesa
globale prevista in Bilancio.
La vicenda del Bilancio Partecipato si intreccia con la mancata attuazione del Decentramento Amministrativo, rispetto al quale la volontà politica della Maggioranza è chiara: non trasferire le deleghe ai Municipi, non permettere ai cittadini di essere parte attiva dei processi decisionali, perché questo creerebbe una conseguente perdita del potere di controllo del consenso di questa classe politica.