giovedì 23 gennaio 2014

PETRUZZELLI: IL TIRO ALLA FUNE DELLA VECCHIA POLITICA


In principio fu l’orchestra; dopo l’intensa collaborazione, nel dicembre 2009, Schittulli ed Emiliano rompono il loro accordo causando il divorzio tra l’ensemble della Provincia e la Fondazione Petruzzelli. La nuova orchestra, tirata su in fretta e per necessità, ha generato aspre polemiche sui criteri di scelta dei professori, che si risolvono, dopo quasi tre anni, nel concorso voluto dal Commissario. Il frutto acerbo del braccio di ferro politico e della fretta sono 14 professori d’orchestra, licenziatisi da un incarico a tempo indeterminato con la Provincia di Bari, in nome del Petruzzelli e ormai attualmente fuori da entrambi gli organici. L’inchiesta su una presunta parentopoli nella gestione di questa vicenda è stata poi archiviata; ma spesso, quando i criteri sono politici e non trasparenti, nessuno ha torto e nessuno ha ragione.

Fino al commissariamento la chiamata diretta era la prassi, in realtà procedura irregolare per un ente che, pur avendo delle caratteristiche di “privato”, deve seguire le norme degli enti pubblici ed effettuare le assunzioni, tramite concorsi trasparenti ed imparziali (Legge n.133 6/08/2008). Con il commissariamento, finalmente, arrivano i concorsi per coro, orchestra, maestri collaboratori, archivista; per numerosi ruoli, però, non viene indetto alcun bando. Molti attendono le motivazioni di tale scelta, giovani musicisti o tecnici, ragionieri ed esperti di amministrazione, giornalisti. Per quale motivo alcune figure rimangono ancora gli “intoccabili” della vecchia gestione?

Ma questi professionisti sono solo una parte di una macchina molto più complessa, dove l’aspetto delle forniture esterne è una delle voci più gravose per il bilancio, oltre che per gli eventuali interessi personali e politici. Nell’era pre-Fuortes (Commissario straordinario della Fondazione da Marzo 2012 a dicembre 2013), anche in ambito tecnico, la procedura comune era la chiamata diretta, seppur i soldi pubblici devono sempre essere spesi con bandi. Noi non siamo sicuri che con il Commissario le cose non siano andate diversamente. E’ noto a tutti che nell’ottobre 2013 sono stati presentati in Procura ben due esposti, contro una gestione malsana del Petruzzelli: in uno si denunciano bandi anomali e irregolari per forniture di costumi di scena, nell’altro (di fonte anonima ma ritenuto meritevole di attenzione), pare si vada ben più a fondo sul tema delle forniture, con precisi riferimenti ad appalti poco trasparenti e scelte condizionate da questioni personali o politiche. L’esito delle indagini ancora non è noto, ma una cosa è certa: per il nostro Teatro, soprattutto nell’attuale situazione di gravi perdite di bilancio, è fondamentale una gestione fondata su avvisi pubblici che salvaguardino la concorrenza e garantiscano una rotazione nell’affidamento degli appalti. Tutte le gestioni possono generare scontento, ma che non si debba mai più mettere i cittadini o gli operatori nella condizione di potersi esporre solo anonimamente per segnalare dubbi o anomalie!

A chiudere il cerchio è ancora la politica. Per la messa in scena dell’opera Elektra (opera che necessita di un orchestra di 120 elementi), la Fondazione Petruzzelli piuttosto che chiamare, come ensemble integrativo, l’orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, ha convocato l’ICO di Lecce. Solo la politica può giustificare una simile scelta: si tratta di una vendetta o di un semplice sgambetto pre elettorale? E inoltre corrisponde al vero che per mesi il nostro Teatro è stato privo dei revisori dei conti della fondazione? Chi sono attualmente e, soprattutto, sono esenti da qualsiasi forma di conflitto di interesse?


La Fondazione deve essere un ente trasparente, apartitico, volto alla produzione artistica e alla diffusione dell’arte nelle nuove generazioni, deve essere luogo aperto al territorio e alle sue eccellenze. Il nuovo consiglio d’amministrazione, invece, alla luce della cronaca e delle tante situazioni ancora in sospeso e irrisolte, non sembra affatto voler rinnovare il vecchio modus operandi; anzi, sembra volerlo perpetuare e giustificare all’infinito. I cittadini baresi vogliono chiarezza sulle gestioni passate e garanzie per un futuro con un sovrintendente capace ed onesto.


1 commento:

  1. Se mi è consentito, c'è una grave inesattezza: non è vero che fino al commissariamento la prassi era la chiamata diretta dei lavoratori.
    Gli artisti del coro erano assunti poichè idonei a una regolare selezione pubblica tenutasi nel 2006.Se necessario posso mostrare i documenti ufficiali che lo provano. Purtroppo questa realtà dei fatti viene da tutti sottaciuta ma è ora che si dica la verità. Saluti. Vincenzo Damiani

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