In principio fu l’orchestra; dopo
l’intensa collaborazione, nel dicembre 2009, Schittulli ed Emiliano rompono il
loro accordo causando il divorzio tra l’ensemble della Provincia e la
Fondazione Petruzzelli. La nuova orchestra, tirata su in fretta e per necessità,
ha generato aspre polemiche sui criteri di scelta dei professori, che si
risolvono, dopo quasi tre anni, nel concorso voluto dal Commissario. Il frutto
acerbo del braccio di ferro politico e della fretta sono 14 professori
d’orchestra, licenziatisi da un incarico a tempo indeterminato con la Provincia
di Bari, in nome del Petruzzelli e ormai attualmente fuori da entrambi gli
organici. L’inchiesta su una presunta parentopoli nella gestione di questa
vicenda è stata poi archiviata; ma spesso, quando i criteri sono politici e non
trasparenti, nessuno ha torto e nessuno ha ragione.
Fino al commissariamento la
chiamata diretta era la prassi, in realtà procedura irregolare per un ente che,
pur avendo delle caratteristiche di “privato”, deve seguire le norme degli enti
pubblici ed effettuare le assunzioni, tramite concorsi trasparenti ed
imparziali (Legge n.133 6/08/2008). Con il commissariamento, finalmente,
arrivano i concorsi per coro, orchestra, maestri collaboratori, archivista; per
numerosi ruoli, però, non viene indetto alcun bando. Molti attendono le
motivazioni di tale scelta, giovani musicisti o tecnici, ragionieri ed esperti
di amministrazione, giornalisti. Per quale motivo alcune figure rimangono
ancora gli “intoccabili” della vecchia gestione?
Ma questi professionisti sono
solo una parte di una macchina molto più complessa, dove l’aspetto delle
forniture esterne è una delle voci più gravose per il bilancio, oltre che per
gli eventuali interessi personali e politici. Nell’era pre-Fuortes (Commissario
straordinario della Fondazione da Marzo 2012 a dicembre 2013), anche in ambito
tecnico, la procedura comune era la chiamata diretta, seppur i soldi pubblici
devono sempre essere spesi con bandi. Noi non siamo sicuri che con il
Commissario le cose non siano andate diversamente. E’ noto a tutti che
nell’ottobre 2013 sono stati presentati in Procura ben due esposti, contro una
gestione malsana del Petruzzelli: in uno si denunciano bandi anomali e
irregolari per forniture di costumi di scena, nell’altro (di fonte anonima ma
ritenuto meritevole di attenzione), pare si vada ben più a fondo sul tema delle
forniture, con precisi riferimenti ad appalti poco trasparenti e scelte
condizionate da questioni personali o politiche. L’esito delle indagini ancora
non è noto, ma una cosa è certa: per il nostro Teatro, soprattutto nell’attuale
situazione di gravi perdite di bilancio, è fondamentale una gestione fondata su
avvisi pubblici che salvaguardino la concorrenza e garantiscano una rotazione
nell’affidamento degli appalti. Tutte le gestioni possono generare scontento,
ma che non si debba mai più mettere i cittadini o gli operatori nella
condizione di potersi esporre solo anonimamente per segnalare dubbi o anomalie!
A chiudere il cerchio è ancora la
politica. Per la messa in scena dell’opera Elektra (opera che necessita di un
orchestra di 120 elementi), la Fondazione Petruzzelli piuttosto che chiamare,
come ensemble integrativo, l’orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, ha
convocato l’ICO di Lecce. Solo la politica può giustificare una simile scelta: si
tratta di una vendetta o di un semplice sgambetto pre elettorale? E inoltre
corrisponde al vero che per mesi il nostro Teatro è stato privo dei revisori
dei conti della fondazione? Chi sono attualmente e, soprattutto, sono esenti da
qualsiasi forma di conflitto di interesse?
La Fondazione deve essere un ente
trasparente, apartitico, volto alla produzione artistica e alla diffusione
dell’arte nelle nuove generazioni, deve essere luogo aperto al territorio e
alle sue eccellenze. Il nuovo consiglio d’amministrazione, invece, alla luce
della cronaca e delle tante situazioni ancora in sospeso e irrisolte, non
sembra affatto voler rinnovare il vecchio modus operandi; anzi, sembra volerlo
perpetuare e giustificare all’infinito. I cittadini baresi vogliono chiarezza
sulle gestioni passate e garanzie per un futuro con un sovrintendente capace ed
onesto.
Se mi è consentito, c'è una grave inesattezza: non è vero che fino al commissariamento la prassi era la chiamata diretta dei lavoratori.
RispondiEliminaGli artisti del coro erano assunti poichè idonei a una regolare selezione pubblica tenutasi nel 2006.Se necessario posso mostrare i documenti ufficiali che lo provano. Purtroppo questa realtà dei fatti viene da tutti sottaciuta ma è ora che si dica la verità. Saluti. Vincenzo Damiani