venerdì 31 gennaio 2014

Emiliano e le scuole baresi, una "relazione complicata"


Da un’indagine svolta da Legambiente nel 2013, Bari è al 73mo posto su 86 Comuni in riferimento alla qualità dell’edilizia scolastica con l’unica consolazione di un quarto posto nella graduatoria in negativo per i rischi. Ma, il viaggio nelle schede tecniche delle scuole baresi è inquietante perché la maggior parte degli edifici – inbase a una verifica sui dati forniti nel 2011 – non ha certificati di staticità, di conformità degli impianti, di valutazione rischi e di agibilità.

Eppure, la Legge del 9 agosto 2013 n.98, in materia di "Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia", offriva alle Regioni considerevoli finanziamenti per misure urgenti in materia di messa in sicurezza degli istituti scolastici; infatti, la Puglia avrebbe potuto disporre di 12 milioni di euro da distribuire secondo una graduatoria redatta in base alle richieste dei Comuni e delle Province.

Però, tra le 120 scuole pugliesi ammesse a tali finanziamenti, non compare nessun istituto barese. Le uniche due domande inoltrate dal Comune di Bari non sono state valutate ammissibili per mancanza della documentazione richiesta. Com'è possibile che il Comune di Bari non sia stato in grado di compilare in maniera adeguata una domanda di tale importanza e che ne abbia inoltrate soltanto 2? La Legge era del 9 agosto con scadenza del bando il 15 settembre; forse la scuola pubblica non merita attenzione durante le vacanze estive? Eppure in agosto il Comune, quando vuole, riesce a deliberare in materia di "urgenze scolastiche". Infatti, il 1/8/2011, con delibera n.458, la Giunta Emiliano ha azzerato il fondo destinato al potenziamento degli asili nido comunali; in previsione vi era lo stanziamento di 297.000 euro per gli asili pubblici e di 112.000 per i privati, ma il Comune ha deciso di concedere tutti i 400.000 Euro ai privati. Bari ha più di 300.000 abitanti e soli 6 asili nido pubblici. La Giunta, in 10 anni di amministrazione, non è stata in grado di aumentare realmente né il numero degli asili, né i servizi in quelli esistenti.

La Tana del Ghiro di San Pasquale, pubblicizzato come il settimo asilo è, in realtà, soltanto il necessario mantenimento di un servizio dovuto alla chiusura di Argenti, un asilo comunale che era presente a Carrassi; mentre il famoso Asilo di San Pio, costruito e abbandonato a se stesso dal 2008, è stato “parzialmente” aperto con un bando uscito fuori tempo massimo ad ottobre 2013. Da molti anni, nel quartiere Stanic, i residenti attendono la costruzione della Scuola materna ed elementare promesse al "Villaggio del Lavoratore" e già finanziate.

Come se non bastasse, l'attuale amministrazione, oltre a privare in vari modi la scuola pubblica di finanziamenti vitali, ha anche la consuetudine di sottrarle spazi con le motivazioni più disparate. A maggio 2013 si è discusso della sottrazione di 3 aule alla scuola media San Nicola, svuotata dalla dispersione scolastica, bisognosa di politiche di intervento mirato per far sopravvivere, ad ogni costo, un presidio di democrazia e legalità nella città vecchia; sono in molti ad opporsi, tante le proposte per consentire a quelle aule vuote di riempirsi di bambini o di giovani adulti, ma nessuno viene ascoltato, non la preside De Franceschi, non il Dirigente dell'ufficio scolastico regionale. Nel caso della scuola Mazzini il problema è opposto; la scuola è troppo piena e chiede la restituzione di alcuni ambienti “ceduti” con una convenzione alla vicina parrocchia; la diatriba è ancora in corso. Nel 2012 rischia la chiusura anche la Carlo del Prete ma fortunatamente la mobilitazione delle famiglie ha bloccato l'attuazione dell'insano progetto.

L’attuale amministrazione si fregia del progetto da 62 milioni di euro per montare pannelli fotovoltaici in 120 scuole di pertinenza comunale; peccato che in alcuni casi le scuole in questione non abbiano neanche il certificato di agibilità e di staticità, e presentino crepe, infissi datati e infiltrazioni d’acqua.

Vogliamo ricordare all’attuale amministrazione che la sicurezza degli istituti è prioritaria, che combattere la dispersione scolastica è la premessa indispensabile per dar vita a una società civile, che destinare gli ambienti scolastici ad altre funzioni è una beffa alla cittadinanza e che 6 asili e mezzo per più di 300,000 abitanti non sono neanche la metà della media nazionale. Il M5S sta presentando al Sindaco due interrogazioni sulla perdita dei finanziamenti regionali e sulla esatta situazione attuale delle scuole in riferimento a sicurezza ed indice di rischio.


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