lunedì 27 gennaio 2014

Vendola l'indisciplinato, la Regione Puglia non regolamenta le petizioni

In una recente intervista, lo smemorato di Terlizzi Nichi Vendola ha accusato il MoVimento 5 Stelle Bari di poca credibilità sul territorio.

Parla proprio lui di credibilità, cioè quello che da Santoro mentiva sul fatto che il suo partito “non gode di alcun finanziamento pubblico”, quello della risata al telefono con Archinà commentando la “scena fantastica” dello “scatto felino”, con cui l’ex capo delle relazioni esterne dell’Ilva ha preso il microfono a un cronista che chiedeva conto a Emilio Riva dei morti di cancro causati dall’Ilva, quello che ha promesso la ripubblicizzazione dell’AQP, ma che, ancora oggi è una s.p.a. che fa profitti dall’acqua disattendendo l’esito referendario del 2011, quello che in campagna elettorale è a favore della raccolta differenziata “porta a porta”, per una società del riciclo, ma quando è governatore pugliese autorizza 5 inceneritori Marcegaglia ed è quello che, nel 1997, da vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in Campania, pose il segreto d'ufficio sulla drammatica vicenda della Terra dei Fuochi.

Il mantenuto dalla politica che si riempie la bocca di trasparenza, di diritti civili e di pari opportunità, quello che dovrebbe gestire il bene comune in Puglia e garantire la democrazia partecipata per tutti i pugliesi con tutti gli opportuni strumenti, paradossalmente, proprio l'istituto della petizione popolare non trova disciplina nell'ambito del Regolamento del Consiglio Regionale Pugliese.

La petizione è un istituto di democrazia partecipata attraverso cui il cittadino rivolge all'amministrazione un sollecito in ordine a questioni di pubblico interesse. Tale istituto è anche contemplato dall'art. 16 dello statuto della Regione Puglia che così dispone: “I cittadini, gli enti locali, le associazioni e le organizzazioni sociali e gli enti autonomi funzionali possono rivolgere petizioni al Consiglio regionale, secondo le modalità previste dal regolamento interno, per sollecitare l’intervento della Regione su questioni di interesse collettivo”. Tuttavia, il regolamento, espressamente richiamato dalla citata disposizione, nulla dispone in merito alle petizioni. Manca completamente una disciplina specifica nell'ambito del regolamento del Consiglio Regionale pugliese. Vuoto normativo?

Pur in mancanza di tale disciplina, il Movimento 5 stelle Bari ha iniziato una raccolta firme per il nodo ferroviario di Bari Nord per l'interramento in galleria artificiale della linea RFI, tratta S. Spirito-Palese, in quanto riteniamo che il quesito sia legittimo e di pubblico interesse.

Il M5S Bari invita e sollecita il Consiglio Regionale a provvedere e a integrare il suo regolamento in ossequio alle disposizioni di cui al Diritto Comunitario, al diritto Costituzionale e al diritto regionale (art. 16 Statuto Puglia). In ogni caso, l'Amministrazione Regionale presto si dovrà esprimere davanti una richiesta sottoscritta da almeno 5 mila pugliesi.

Adesso chi è credibile?


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