Il discorso di fine anno agli italiani del Presidente della Repubblica Sandro Pertini del 1983.
Quando i politici erano anche dei pensatori e la politica era ancora una parola nobile.
Un uomo che si preoccupa della guerra nucleare e si sente responsabile in qualità di Presidente della Repubblica. I giovani sono l'avvenire, mentre la classe politica "sono al tramonto" della loro esistenza.
Un Presidente che solidarizza, giustifica ed è con i giovani che vogliono vivere in pace la loro esistenza.
Un Presidente che definisce la Pace come un qualcosa di delicato, di frantumabile, "dai piedi d'argilla" e che pone come unica soluzione il disarmo totale controllato. Allo sperpero di milioni "per ordigni di morte che se usati provocherebbero la fine dell'umanità" suggerisce il reinvestimento in opere di pace per sfamare chi nel mondo sta morendo di fame.
Il messaggio più bello è quello che da "padre" rivolge ai giovani che costituiscono "l'avvenire del popolo italiano."
"Battetevi sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale - dichiara Pertini -, la libertà senza giustizia sociale non è che una conquista fragile. Bisogna che la libertà sia unita alla giustizia sociale. Sono un binomio inscindibile. Lottate con fermezza, giovani che mi ascoltate, perché lottate per il vostro domani e per il vostro avvenire, ma siate sempre tolleranti. Lottate con la passione con cui ho lottato io e lotto ancora oggi, nonostante gli anni, per le vostre idee e per questi principi, ma io vorrei che teneste presente un ammonimento di un pensatore francese dico al mio avversario, io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi sin al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, la possa esprimere sempre liberamente."
Esorta i giovani ad andare avanti, a continuare per la loro strada, "a cercare nella scuola tutte le cognizioni necessarie, ad ascoltare i loro docenti per adornare la loro mente di cognizioni utili che serviranno a loro per svolgere l'attività nel nostro paese. Voi giovani - prosegue il Presidente - siete la futura classe dirigente del nostro paese. Dovete quindi prepararvi per assolvere degnamente questo nobilissimo compito."
"Lotterò sempre al vostro fianco per la pace nel mondo, per la libertà e per la giustizia sociale. Buon anno a tutti voi miei connazionali italiani e italiane. Perdonate se ho turbato la vostra Vigilia di Capodanno."
Grazie Presidente, nessun turbamento, il suo ricordo e le sue parole saranno il carburante ai nostri motori.
Fabio Leli
M5S Bari