Sabino Mangano (M5S Bari): “Il Turismo funziona bene dove esiste una città che funziona bene.”

“Il Turismo funziona bene dove esiste una città che funziona bene.” La critica proviene dal candidato Sindaco 5 Stelle Sabino Mangano contro un certo turismo di transito che ha sempre caratterizzato il capoluogo pugliese a scapito di uno che potesse dare lavoro a molte fette di popolazione con il rilancio del commercio locale: “Chi viene in vacanza deve esser messo nelle condizioni di spendere con piacere in loco. Questo diverrebbe tutto ossigeno per le attività baresi, che possono, così, contare non solo sui consumi e gli acquisti dei residenti. Questo genere di Turismo – spiega Mangano – va accolto con mezzi adeguati, attività di qualità (normalmente calendarizzate in città), con servizi ad esso dedicati, come: pacchetti informativi e info-point, benefit, ricettività alberghiera anche per turisti low budget (b&b, alberghi diffusi, ostelli), la cui creazione va aiutata attraverso lo snellimento delle pratiche burocratiche. Il Turismo va promosso anche attraverso accordi con aziende italiane e straniere, cui offrire bonus ticket (per sconti e servizi ulteriori dedicati) o attraverso gli scambi con altre città.”

“Fondamentale, però, è individuare nel mare la grande risorsa turistica territoriale. Bari ha il più lungo lungomare d’Europa (dopo Rotterdam): da Torre a Mare a Santo Spirito sono 40 km di costa malamente sfruttata e non valorizzata. Dal Teatro Margherita a S. Giorgio, poi, vi sono soltanto due spiagge sovraffollate e mal gestite, con relativa terraferma abbandonata alla sporcizia, al degrado e al vandalismo.”

“Una volta che la fogna, altra iattura di questo pezzo di costa, con i suoi scarichi sotto-costa sarà portata al largo, si potrà pensare ad un serio recupero in chiave turistica di questo tratto. Ad esempio, con una teoria di piccoli stabilimenti balneari, lignei e rimovibili, a pelo d’acqua, piattaforme su palafitte, con piccolo ristoro, bar, docce, servizi e tipici confort di queste strutture. La zona – conclude – diverrebbe così tutta balneabile, grazie ai frangiflutti, e non più esposta alle mareggiate, restando salubre ed economicamente fertile.”