Dai "fatti" abusivi del PD-L, alle proposte concrete del MoVimento 5 Stelle.
di Francesco C.
"A noi piacciono i fatti!", questo recitano i manifesti abusivi (i manifesti sono abusivi perché violano la vigente Legge in materia di regolamentazione degli spazi d'affissione, come confermato dall'ufficio affissioni del Comune di Bari) del PD-L, nati come funghi per le strade della I° Circoscrizione, negli ultimi giorni, per fare della buona, sana, illegale pubblicità al nostro amato Sindaco.
Se vi è capitato di passeggiare per le strade della zona 167 di Palese, più precisamente su Viale Leonardo del Turco, avrete sicuramente notato l'avveniristica struttura del mercato coperto di Palese.
Opera costruita più di 6 anni fa, avrebbe dovuto ospitare furgoni e bancarelle dei commercianti ambulanti del mercato del martedì, riparandoli dalle intemperie, ma fino ad oggi, al riparo ci son state solo le auto dei condomini delle palazzine site nel viale.
La struttura infatti, non è mai stata utilizzata dagli operatori in quanto non soddisfa le esigenze degli stessi. Si pensi che gli ambulanti occupano l'intera lunghezza del viale, lasciando libera solo una stretta corsia che permette l'accesso ai residenti, mentre il mercato coperto occupa solo una piccola parte del viale, come visibile dalle foto sottostanti.
Quello che oggi è ancor più grave dello sperpero inutile del denaro dei cittadini è lo stato in cui versa l'intera struttura:
- Le coperture sintetiche sono tutte saltate ed alcune sono state rimosse;
- Le parti in legno sono marce e divelte in alcuni punti;
- I cavi tiranti in acciaio sono sganciati, spezzati, appesi o allentati;
- Le staffe in acciaio (presunto), che reggono la struttura in legno sono squarciate.
Queste le condizioni attuali, un rischio costante per tutte le persone che giorno e notte passano lì sotto. Inquietante è pensare che a pochi metri sorge la scuola elementare Marco Polo, presso la quale quotidianamente molti genitori accompagnano a piedi i bambini, transitando per la struttura.
Chiediamo dunque queste cose:
- Chiarezza sulle modalità di realizzazione dell'opera;
- Smantellamento immediato dell'inutile struttura;
- Riqualificazione della zona in area verde attrezzata.
Citando ancora l'illecito manifesto, anche a noi piacciono i fatti!
Alcune foto del mercato coperto:
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lunedì 19 marzo 2012
domenica 18 marzo 2012
Dopo le cozze, la bufera investe l’appartamento del Sindaco di Bari
di Fabio Leli
L’appartamento in centro in cui abita il Sindaco di Bari Michele Emiliano è stato, fino a qualche giorno fa, di proprietà di Lorenzo De Santis, costruttore alle prese con lottizzazioni miliardarie da 1,5 milioni di metri cubi appena fuori il capoluogo pugliese. “Ci sto e ci resto, sempre che non vi mettiate di punta per farmi sloggiare prima del tempo” dice il Sindaco in riferimento alla casa in cui abita.
“Pago mille euro, un canone assolutamente in linea con i prezzi di mercato, l’ho arredato al l’Ikea, e l’ho scelto per un motivo molto semplice: è vicino ai miei parenti e a due passi dal Comune.” Ma il problema non è il luogo in cui sorge l’abitazione, bensì il proprietario: un costruttore nominato un mese fa, dallo stesso Sindaco di Bari, nel cda della Fiera del Levante.
Emiliano dice che è tutto normale perché in una lettera, datata novembre 2011, il presidente degli edili di Confindustria Bari, Domenico De Bartolomeo appoggiava la nomina di De Santis per quella carica. A seguito di tali rivelazioni il Sindaco ha dichiarato: “Stimo De Santis, ma è solo per questo che l’ho nominato.” Ma a chi, sia su Facebook che su Twitter, chiede al Sindaco un lavoro lui non risponde sempre “ma che sai fare?”
Quindi De Santis sarebbe la prima nomina per stima e/o amicizia senza la fatidica domanda “ma che sai fare?”
Per approfondimenti il Giornale e la Gazzetta del Mezzogiorno
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lunedì 12 marzo 2012
Incontro con i cittadini - 14/03/2012
I Comuni decidono della vita quotidiana di ognuno di noi. Possono avvelenarci con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata, fare parchi per i bambini o porti per gli speculatori, costruire parcheggi oppure asili, pubblicizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo. Dai Comuni si deve ripartire a fare politica.
Per questo siete tutti invitati al nostro incontro mercoledì 14, per conoscere il MoVimento 5 Stelle e le nostre idee e condividere le vostre.
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Per questo siete tutti invitati al nostro incontro mercoledì 14, per conoscere il MoVimento 5 Stelle e le nostre idee e condividere le vostre.
Il MoVimento siamo tutti noi cittadini, ognuno vale uno e ognuno può fare qualcosa per la collettività.
Vi aspettiamo, partecipazione libera.
MoVimento 5 Stelle Bari
Via Re David, 116 - Bari c/o Ass. Altair
Inizio incontro: ore 21,00
Fine incontro: ore 24,00
Contatti:
Web: www.bari5stelle.it
Mail: info@bari5stelle.it
Gruppo FB: Amici di Beppe Grillo Bari
Pagina FB: MoVimento 5 Stelle Bari
YouTube: Bari5Stelle
Twitter: BARI5STELLE
FourSquare: BARI 5 STELLE
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venerdì 9 marzo 2012
5 MINUTI DEL VOSTRO TEMPO PER SALVARE 20 MILIARDI DI EURO PUÒ VALERNE LA PENA?
I NO TAV curano il bene comune
Il MoVimento 5 Stelle, sabato 10 marzo, dalle 16:00 alle 20:00, allestirà in Via Sparano 73, angolo Via Putignani, un banchetto informativo a sostegno delle ragioni dei NO TAV. Per opporsi all’inutile (e costoso!) progetto Tav Torino-Lione, il M5S di Bari aderisce alla campagna informativa lanciata da Beppe Grillo sul suo blog (http://www.beppegrillo.it/
La nostra proposta è di non sprecare gli oltre 20 miliardi di euro in queste opere inutili e di investirli nel trasporto pubblico locale, in sanità, nel welfare sociale, compreso un reddito di cittadinanza minimo.
MoVimento 5 Stelle Bari
Web: www.bari5stelle.it
Email: info@bari5stelle.it
Facebook: Amici di Beppe Grillo Bari
Cell: 346 0116656
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giovedì 8 marzo 2012
Canapa: una pianta, mille risorse
La Canapa, conosciuta ed utilizzata già nel Neolitico, è una pianta fantastica, coltivabile in quasi tutte le condizioni climatiche e tipi di terreno. La sua storia millenaria però, vede una brusca interruzione alla fine degli anni '30, con l'avvio del proibizionismo negli Stati Uniti, che segnò un cambiamento cruciale nell'economia mondiale.
In quegli anni si respirava aria di progresso e l'industria guadagnava terreno a discapito dell'agricoltura. I grandi gruppi industriali quindi, diventavano sempre più potenti ed influenti. Tra questi ce n'erano alcuni che vedevano la Canapa come la più pericolosa concorrente:
- DuPont: Industria tessile, ha inventato molti tessuti sintetici come il Nylon, il Teflon, il Neoprene, il Lycra e tanti altri;
- Hearst: Editore, creò il primo impero mediatico nella storia dell'economia;
- Standard Oil: Compagnia petrolifera, di J.D. Rockefeller, una delle prime multinazionali americane.
Perché questi tre gruppi industriali vedevano nella Canapa una minaccia?
Pierre DuPont, leader nell'industria tessile, aveva puntato tutto sulle fibre sintetiche, che prevedevano un processo produttivo più lungo e redditizio rispetto alla fibra di Canapa, a basso costo e resistente nel tempo, senza considerare che non vi è alcun bisogno di pesticidi (si possono ottenere tessuti fino a quattro volte più morbidi e caldi del cotone e molto più resistenti di esso, ma anche corde per navi, pressoché indistruttibili).
William Hearst creò il suo impero sul disboscamento delle foreste, creando un circolo vizioso di estrazione-spostamento-produzione delle risorse, tanto redditizio quanto ecologicamente devastante. Basti pensare che con un ettaro di terreno coltivato a Canapa si può produrre tanta carta quanto con quattro ettari di foresta. Inoltre la Canapa contiene quattro volte più cellulosa rispetto agli alberi (che necessitano di trattamenti chimici inquinanti per separare la lignina dalla cellulosa), non si deteriora nel tempo ed è eco-sostenibile.
John Rockefeller e la sua multinazionale petrolifera erano seriamente minacciati dall'etanolo di Canapa, un combustibile eco-sostenibile a basso costo, che di fatto avrebbe distrutto il suo monopolio (ricordiamo la celebre Hemp Car di H. Ford, un'auto costruita quasi interamente con fibre di Canapa, alimentata ad etanolo di Canapa).
Per questo, nel 1937, venne approvata una legge, la Marijuana Tax Act, che proibiva la coltivazione di qualsiasi tipo di canapa, sia a scopo industriale che medicamentale. Per fare ciò, inventarono il nome "Marijuana", descrivendo la Canapa come una pericolosissima droga allucinogena e afrodisiaca, in grado di trasformare "i nostri figli" in assassini o pazzi pericolosi per la società e di disinibire le fanciulle verso i facili piaceri sessuali (Uno spot dell'epoca).
Tutto questo ha portato al proibizionismo mondiale nei confronti della Canapa, ma fortunatamente, oggi si comincia a riscoprirne le peculiarità, che spaziano in vari settori: carta, plastica, medicine, carburante, tessuti, bio-edilizia e cibo.
È proprio del settore alimentare che ci vogliamo occupare oggi.
Il valore nutrizionale dei semi di canapa è davvero completo e unico rispetto ad altri alimenti di origine vegetale. Per il 25% sono composti da proteine, ma in una combinazione eccezionale che vede presenti tutti gli 8 aminoacidi essenziali per la sintesi proteica. Valido anche l'apporto vitaminico (soprattutto vitamina E) e di sali minerali (calcio, magnesio e potassio).
La parte lipidica dei semi di canapa è prevalentemente composta da grassi insaturi: i famosi omega 6 e omega 3, i cui contenuti rispettano appieno il rapporto ottimale che regola correttamente l'attività metabolica.
Le proprietà dei semi di canapa li rendono preziosi per combattere e prevenire diversi disturbi tra i quali l'arteriosclerosi, disturbi cardiovascolari, colesterolo, artrosi, malattie del sistema respiratorio (ad esempio asma, sinusite e tracheite), eczemi e acne.
L’olio di semi di canapa (pressato a freddo) contiene il 10% di acidi grassi saturi e circa il 90% di acidi grassi essenziali polinsaturi (Omega 6 ed Omega 3); tra questi ultimi, l’apporto di acido linoleico (acido grasso Omega 6) è pari al 50-60%, mentre quello di acido alfa linolenico (Omega 3) è pari al 15-20%. Nell’olio di canapa ritroviamo anche discrete quantità di vitamina A ed E (antiossidanti naturali), PP, C e del gruppo B (in particolare B1, B2 e B6).
L’uso quotidiano di olio di canapa (circa 4/5 cucchiaini al giorno) fa diminuire rapidamente gli eccessivi livelli nel sangue di colesterolo LDL (quello “cattivo”) e di colesterolo totale, riducendo così anche il rischio di trombosi e abbassa, inoltre, i livelli di trigliceridi nel sangue. Aiuta a prevenire e a ridurre l’arteriosclerosi e anche l’artrosi e l’artrite reumatoide e altre malattie infiammatorie come l’infezione cronica della vescica, la colite ulcerativa, il trattamento del colon irritabile e del morbo di Crohn. Utilissimo per la sindrome premestruale e nella menopausa; combatte l’osteoporosi e viene impiegato per curare problemi di apprendimento.
Noi attivisti del MoVimento 5 Stelle Bari, abbiamo conosciuto e vogliamo far conoscere anche a voi, Gianluca Nonna che, prima di tutti, ha impostato la sua attività commerciale verso la Canapa, creando così la "Pizza Sativa", fatta con farina di semi di Canapa e condita con olio di Canapa. Di seguito, il video:
di Francesco Cagnetta
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domenica 4 marzo 2012
Zero Privilegi Puglia: Perché l’Associazione Amici di Beppe Grillo Bari non partecipa alla raccolta firme
Il presente documento parte dal fondamentale presupposto che l’Associazione Amici di Beppe Grillo Bari, i cui membri sono tutti aderenti al Movimento 5 Stelle (M5S), è assolutamente favorevole all’iniziativa “Zero Privilegi” di dimezzare gli stipendi, di abolire i vitalizi e di cancellare i privilegi dei Consiglieri regionali in tutte le Regioni italiane. Il successo di tale iniziativa contro l’attuale classe dirigente, composta da Partiti che per vent’anni hanno mal governato la ‘cosa pubblica’ portando, nel 2012, di nuovo l’Italia in recessione, sarebbe una straordinaria vittoria politica del M5S a dimostrazione della sua smisurata capacità di crescita e di incisione pubblica e politica. L’opera di cambiamento che il M5S vuole condurre è, infatti, una vera e propria rivoluzione culturale che permetta al cittadino di smettere di delegare e di aderire passivamente a dei “contenitori”, quali sono oggi i Partiti, e di lavorare con le proprie idee, non per curare gli interessi particolari di ciascuno, ma per costruire un nuovo modello sociale di sviluppo che contempli il bene comune quale unica forma di ricchezza sociale.
[logo del Comitato Promotore Zero Privilegi Puglia]
Entrando nel merito del discorso, Zero Privilegi Puglia (ZPP) è, a tutti gli effetti, una proposta di Legge di iniziativa popolare promossa da un comitato autonomo. Le persone che compongono tale gruppo sostengono di essere “aderenti al Movimento 5 Stelle” (*) ma non seguono i principi del M5S perché tale comitato rispetta soltanto quello che c’è scritto in un documento "ufficiale": la Carta dei principi di metodo (**). Tale Carta recita che allo ZPP “possono aderire ESCLUSIVAMENTE al coordinamento singoli cittadini (corsivo nostro), che si riconoscano nei principi e nelle finalità di Zero Privilegi Puglia, espresse in questa carta.” Quindi, i singoli cittadini che vogliono attivarsi per raccogliere le firme e per organizzare i banchetti devono attenersi alla Carta e non ai principi programmatici del M5S.
Tecnicamente, i banchetti per ZPP possono essere organizzati da Soggetti non-politici che per vie secondarie possono far le veci di uno o di un altro gruppo di Partito, mentre possono praticamente collaborarvi i singoli esponenti di Partito in qualità di autenticatori delle firme. Perciò, il pericolo delle infiltrazioni è, paradossalmente, espressamente tutelato dalla Carta dei Principi di Metodo del comitato promotore.
Nei fatti, quando il 9 ottobre 2011 si è tenuta l’ultima riunione programmatica del comitato ZPP (a cui ha aderito il gruppo di Bari) per definire ufficialmente i principi della Carta, alcuni attivisti baresi sollevarono due questioni: le modalità e le regole alla base del Comitato promotore nella raccolta firme e il rischio che tali modalità potessero far “avvicinare” la raccolta firme, e il Comitato stesso, a soggetti politici, “regalando” consensi al Partito che si fosse avvicinato all’iniziativa.
Tali problemi, oltre a far “naufragare” l’iniziativa, porrebbero il M5S in una situazione di grave imbarazzo nei confronti di altri cittadini che, alla visione di attivisti del M5S, “supportati nelle attività” da politici, o che comunque si fanno aiutare dai Partiti, si sentiranno in diritto di esclamare “Allora siete come gli altri!”, creando, così, un danno a livello locale e regionale ad altri gruppi di attivisti.
L'applicazione di questa linea programmatica, che ha di fatto lasciato e lascia aperto il campo alle infiltrazioni (possibili e probabili) di chi con il M5S non ha niente da condividere, e che permette di dare visibilità a quei politici di Partito in cerca di notorietà, è un rischio troppo grande che gli attivisti di Bari non hanno voluto correre.
Tutte queste raccomandazioni, o preoccupazioni, non sono state considerate e non sono state nemmeno attentamente discusse e/o valutate, analizzandone i pro e i contro, come ci si sarebbe aspettato da un Comitato che intende allargare il proprio operato a tutta la Regione.
Chiaramente gli attivisti di Bari non ritengono che il Comitato ZPP sia stato deliberatamente fondato per annegare il MoVimento in Puglia. Semplicemente, ritengono che una operazione di tale portata (per impegno, estensione geografica e importanza stessa dell’iniziativa) avrebbe meritato e avuto bisogno di una maggiore organizzazione e – forse – di una migliore concertazione fra le forze presenti in Regione.
In qualità di attivisti del M5S è doveroso essere in linea con l'idea del MoVimento che intende riformare l’attuale forma sociale. Perciò, la riforma del Sistema non può essere realizzata con le stesse persone che, allo stesso tempo, riproducono ciclicamente il Sistema Dominante. Alla luce di quanto detto, gli attivisti di Bari si sono sentiti in dovere di tutelare, prima ancora di se stessi, i principi e le idee del MoVimento. Per questa ragione, data l’irremovibile decisione del Comitato ZPP di non voler prendere le opportune cautele per risolvere i due problemi prima citati, il gruppo di attivisti del M5S di Bari ha deciso di non intraprendere un percorso minato da coloro che, formalmente, dicono essere “aderenti al Movimento 5 Stelle”, ma che, praticamente, seguono dei dettati di una Carta. Tale Comitato, quindi, non ha voluto “inglobare” i principi del M5S, salvo poi fare un uso esteso del logo del MoVimento stesso.
[Immagine utilizzata dal Comitato Promotore Zero Privilegi Puglia sul sito iapraliuecchie]
L’intento è stato quello di evitare, come è già accaduto in passato, che i politici e i Partiti ricevessero dai Comitati visibilità e voti dalle iniziative sensibili relative al bene comune. Il M5S, a differenza dello ZPP, non è un Comitato e non ha bisogno di Comitati per avviare le battaglie presenti nel suo DNA in quanto non c’è alcun motivo di costruire un Comitato con uno scopo unico e limitato, quando invece esiste già il M5S che abbraccia campi più vasti. Quindi, la sola sostanza non può essere utilizzata a baluardo per giustificare qualsiasi mezzo al fine di raggiungere un risultato. Nel MoVimento il fine non giustifica i mezzi. Il MoVimento è il fine.
(*) Nota di Paolo Mariani del Comitato Promotore ZPP: "Nel comitato promotore non ci sono persone che sostengono di aderire al m5s, ma solo ed esclusivamente iscritti al m5s con identità certificata."
[Commento estrapolato dal gruppo Facebook: Amici di Beppe Grillo Bari - MoVimento 5 stelle Puglia]
Però tali dichiarazioni sono contraddittorie con quanto pubblicato dallo stesso promotore che ci ha inviato la rettifica. Tale promotore sul suo blog "iapraliuecchie" pubblica questo banner:
Nella nota, Mariani dichiara anche che "al momento non esiste nessuna carta dei principi ufficiale." ma in queste altre dichiarazioni apparse il 26 febbraio 2012 sul gruppo AMICI di BEPPE GRILLO di FOGGIA, cade in un'ennesima contraddizione:
[Commento estratto dal gruppo Facebook: AMICI di BEPPE GRILLO di FOGGIA]
In questo commento dichiara espressamente che chi partecipa deve attenersi "alle regole, ai principi e ai metodi che il gruppo ha deciso."
(**) Carta dei principi di metodo
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[logo del Comitato Promotore Zero Privilegi Puglia]
Entrando nel merito del discorso, Zero Privilegi Puglia (ZPP) è, a tutti gli effetti, una proposta di Legge di iniziativa popolare promossa da un comitato autonomo. Le persone che compongono tale gruppo sostengono di essere “aderenti al Movimento 5 Stelle” (*) ma non seguono i principi del M5S perché tale comitato rispetta soltanto quello che c’è scritto in un documento "ufficiale": la Carta dei principi di metodo (**). Tale Carta recita che allo ZPP “possono aderire ESCLUSIVAMENTE al coordinamento singoli cittadini (corsivo nostro), che si riconoscano nei principi e nelle finalità di Zero Privilegi Puglia, espresse in questa carta.” Quindi, i singoli cittadini che vogliono attivarsi per raccogliere le firme e per organizzare i banchetti devono attenersi alla Carta e non ai principi programmatici del M5S.
Tecnicamente, i banchetti per ZPP possono essere organizzati da Soggetti non-politici che per vie secondarie possono far le veci di uno o di un altro gruppo di Partito, mentre possono praticamente collaborarvi i singoli esponenti di Partito in qualità di autenticatori delle firme. Perciò, il pericolo delle infiltrazioni è, paradossalmente, espressamente tutelato dalla Carta dei Principi di Metodo del comitato promotore.
Nei fatti, quando il 9 ottobre 2011 si è tenuta l’ultima riunione programmatica del comitato ZPP (a cui ha aderito il gruppo di Bari) per definire ufficialmente i principi della Carta, alcuni attivisti baresi sollevarono due questioni: le modalità e le regole alla base del Comitato promotore nella raccolta firme e il rischio che tali modalità potessero far “avvicinare” la raccolta firme, e il Comitato stesso, a soggetti politici, “regalando” consensi al Partito che si fosse avvicinato all’iniziativa.
Tali problemi, oltre a far “naufragare” l’iniziativa, porrebbero il M5S in una situazione di grave imbarazzo nei confronti di altri cittadini che, alla visione di attivisti del M5S, “supportati nelle attività” da politici, o che comunque si fanno aiutare dai Partiti, si sentiranno in diritto di esclamare “Allora siete come gli altri!”, creando, così, un danno a livello locale e regionale ad altri gruppi di attivisti.
L'applicazione di questa linea programmatica, che ha di fatto lasciato e lascia aperto il campo alle infiltrazioni (possibili e probabili) di chi con il M5S non ha niente da condividere, e che permette di dare visibilità a quei politici di Partito in cerca di notorietà, è un rischio troppo grande che gli attivisti di Bari non hanno voluto correre.
Tutte queste raccomandazioni, o preoccupazioni, non sono state considerate e non sono state nemmeno attentamente discusse e/o valutate, analizzandone i pro e i contro, come ci si sarebbe aspettato da un Comitato che intende allargare il proprio operato a tutta la Regione.
Chiaramente gli attivisti di Bari non ritengono che il Comitato ZPP sia stato deliberatamente fondato per annegare il MoVimento in Puglia. Semplicemente, ritengono che una operazione di tale portata (per impegno, estensione geografica e importanza stessa dell’iniziativa) avrebbe meritato e avuto bisogno di una maggiore organizzazione e – forse – di una migliore concertazione fra le forze presenti in Regione.
In qualità di attivisti del M5S è doveroso essere in linea con l'idea del MoVimento che intende riformare l’attuale forma sociale. Perciò, la riforma del Sistema non può essere realizzata con le stesse persone che, allo stesso tempo, riproducono ciclicamente il Sistema Dominante. Alla luce di quanto detto, gli attivisti di Bari si sono sentiti in dovere di tutelare, prima ancora di se stessi, i principi e le idee del MoVimento. Per questa ragione, data l’irremovibile decisione del Comitato ZPP di non voler prendere le opportune cautele per risolvere i due problemi prima citati, il gruppo di attivisti del M5S di Bari ha deciso di non intraprendere un percorso minato da coloro che, formalmente, dicono essere “aderenti al Movimento 5 Stelle”, ma che, praticamente, seguono dei dettati di una Carta. Tale Comitato, quindi, non ha voluto “inglobare” i principi del M5S, salvo poi fare un uso esteso del logo del MoVimento stesso.
[Immagine utilizzata dal Comitato Promotore Zero Privilegi Puglia sul sito iapraliuecchie]
L’intento è stato quello di evitare, come è già accaduto in passato, che i politici e i Partiti ricevessero dai Comitati visibilità e voti dalle iniziative sensibili relative al bene comune. Il M5S, a differenza dello ZPP, non è un Comitato e non ha bisogno di Comitati per avviare le battaglie presenti nel suo DNA in quanto non c’è alcun motivo di costruire un Comitato con uno scopo unico e limitato, quando invece esiste già il M5S che abbraccia campi più vasti. Quindi, la sola sostanza non può essere utilizzata a baluardo per giustificare qualsiasi mezzo al fine di raggiungere un risultato. Nel MoVimento il fine non giustifica i mezzi. Il MoVimento è il fine.
(*) Nota di Paolo Mariani del Comitato Promotore ZPP: "Nel comitato promotore non ci sono persone che sostengono di aderire al m5s, ma solo ed esclusivamente iscritti al m5s con identità certificata."
[Commento estrapolato dal gruppo Facebook: Amici di Beppe Grillo Bari - MoVimento 5 stelle Puglia]
Però tali dichiarazioni sono contraddittorie con quanto pubblicato dallo stesso promotore che ci ha inviato la rettifica. Tale promotore sul suo blog "iapraliuecchie" pubblica questo banner:
Nella nota, Mariani dichiara anche che "al momento non esiste nessuna carta dei principi ufficiale." ma in queste altre dichiarazioni apparse il 26 febbraio 2012 sul gruppo AMICI di BEPPE GRILLO di FOGGIA, cade in un'ennesima contraddizione:
[Commento estratto dal gruppo Facebook: AMICI di BEPPE GRILLO di FOGGIA]
In questo commento dichiara espressamente che chi partecipa deve attenersi "alle regole, ai principi e ai metodi che il gruppo ha deciso."
(**) Carta dei principi di metodo
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giovedì 1 marzo 2012
Lo Stato ha Ragione ma i NO TAV sono Ragionevoli
In Val di Susa non esiste più né democrazia, né libertà. In questo luogo le Ragionevoli obiezioni dei val susini, sul danneggiamento ambientale, sull'insensata idea di trasporto dedicata alle merci, sullo spreco di miliardi di euro di soldi pubblici di tale opera faraonica sono state soffocate dallo Stato che a più riprese ha sostenuto "vi abbiamo ascoltato per anni ma adesso dobbiamo iniziare i lavori". Evidentemente non sono mai stati ascoltati se comunque lo Stato se n'è infischiato ed ha imposto la propria Ragione facendosi beffa della Ragionevolezza dei No Tav. Per inciso, essere contro questo progetto non vuol dire essere contro i treni e contro il servizio nazionale di trasporto su rotaia. Il Mezzogiorno è il più danneggiato dall’insensata politica aziendale di Trenitalia, azienda privata che gestisce un servizio pubblico. (discutiamo sulla rinazionalizzazione dei trasporti pubblici)
Per quanto riguarda invece coloro che dall'esterno guardano e GIUDICANO i No Tav comodamente al caldo delle loro scrivania o “bevendosi” tutto quello che dicono in TV, diciamo che la democrazia e la libertà sono concetti che non concedono a chiunque l’arroganza di insultare e di offendere altri esseri umani, soprattutto quando ci si informa soltanto attraverso il mezzo televisivo. La televisione è un'arma di distrazione di massa che brucia i neuroni e impedisce di riflettere sulle cose. Tale medium inculca passivamente dei concetti e mostra dei specifici filmati per alterare la “realtà”. La libertà che i mass media reclamano è la libertà di imporre la loro parola e di diffondere i loro messaggi, nei modi e nei tempi che decidono loro. Perciò tale mezzo viene sempre più spesso utilizzato per divulgare il messaggio standard che "lo Stato è il Bene mentre i Manifestanti sono dei balordi." Ma non è sempre tutto bianco e tutto nero. Lo Stato è composto da persone, uomini e donne, con i loro pregi e difetti, i manifestanti pure. Tutti quanti, chi più chi meno, sono frustrati dalla propria condizione sociale e chiunque ha il diritto di essere accettato e non insultato.
La realtà mediata da una telecamera mostra soltanto un punto di vista, ossia quello che la classe dominante divulga affinché tutto resti così com'è. Immagini che apparentemente risulterebbero essere dati oggettivi, sono invece informazioni parziali per far tralasciare tutto il resto.
Poiché la conoscenza di ciascuno è sempre la conoscenza di qualcun altro, quando ci si informa attraverso la televisione dobbiamo sempre ricordare che quei messaggi sono gli stessi che la classe dirigente vuole inculcare nell’opinione pubblica. Quindi, le idee e le opinioni dominanti, mediate dalla televisione, sono le medesime idee ed opinioni della classe dominante, ossia quella classe di Partiti che da anni ci governa.
Ma se loro non si arrenderanno mai (in Televisione), noi neppure, (in Rete) e li smaschereremo tutti!Fabio Leli
Movimento 5 Stelle Bari
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