In Val di Susa non esiste più né democrazia, né libertà. In questo luogo le Ragionevoli obiezioni dei val susini, sul danneggiamento ambientale, sull'insensata idea di trasporto dedicata alle merci, sullo spreco di miliardi di euro di soldi pubblici di tale opera faraonica sono state soffocate dallo Stato che a più riprese ha sostenuto "vi abbiamo ascoltato per anni ma adesso dobbiamo iniziare i lavori". Evidentemente non sono mai stati ascoltati se comunque lo Stato se n'è infischiato ed ha imposto la propria Ragione facendosi beffa della Ragionevolezza dei No Tav. Per inciso, essere contro questo progetto non vuol dire essere contro i treni e contro il servizio nazionale di trasporto su rotaia. Il Mezzogiorno è il più danneggiato dall’insensata politica aziendale di Trenitalia, azienda privata che gestisce un servizio pubblico. (discutiamo sulla rinazionalizzazione dei trasporti pubblici)
Per quanto riguarda invece coloro che dall'esterno guardano e GIUDICANO i No Tav comodamente al caldo delle loro scrivania o “bevendosi” tutto quello che dicono in TV, diciamo che la democrazia e la libertà sono concetti che non concedono a chiunque l’arroganza di insultare e di offendere altri esseri umani, soprattutto quando ci si informa soltanto attraverso il mezzo televisivo. La televisione è un'arma di distrazione di massa che brucia i neuroni e impedisce di riflettere sulle cose. Tale medium inculca passivamente dei concetti e mostra dei specifici filmati per alterare la “realtà”. La libertà che i mass media reclamano è la libertà di imporre la loro parola e di diffondere i loro messaggi, nei modi e nei tempi che decidono loro. Perciò tale mezzo viene sempre più spesso utilizzato per divulgare il messaggio standard che "lo Stato è il Bene mentre i Manifestanti sono dei balordi." Ma non è sempre tutto bianco e tutto nero. Lo Stato è composto da persone, uomini e donne, con i loro pregi e difetti, i manifestanti pure. Tutti quanti, chi più chi meno, sono frustrati dalla propria condizione sociale e chiunque ha il diritto di essere accettato e non insultato.
La realtà mediata da una telecamera mostra soltanto un punto di vista, ossia quello che la classe dominante divulga affinché tutto resti così com'è. Immagini che apparentemente risulterebbero essere dati oggettivi, sono invece informazioni parziali per far tralasciare tutto il resto.
Poiché la conoscenza di ciascuno è sempre la conoscenza di qualcun altro, quando ci si informa attraverso la televisione dobbiamo sempre ricordare che quei messaggi sono gli stessi che la classe dirigente vuole inculcare nell’opinione pubblica. Quindi, le idee e le opinioni dominanti, mediate dalla televisione, sono le medesime idee ed opinioni della classe dominante, ossia quella classe di Partiti che da anni ci governa.
Ma se loro non si arrenderanno mai (in Televisione), noi neppure, (in Rete) e li smaschereremo tutti!Fabio Leli
Movimento 5 Stelle Bari
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