venerdì 8 luglio 2016

Pulizia dell'Aia di Cristo dopo oltre 40 anni, un primo risultato verso la riqualificazione dell'area


"Abbiamo sempre creduto nell’idea di restituire l’Aia di Cristo alle famiglie, dal giorno in cui siamo entrati in Municipio abbiamo utilizzato tutti gli strumenti ufficiali per ottenere la valorizzazione di un fazzoletto di terra in stato di degrado e abbandono.

Studio delle carte, richieste di pulizia, segnalazioni di rifiuti e roghi, sopralluoghi, il lavoro di 2 anni ha portato a questo primo, straordinario, risultato: la pulizia dell’area dopo oltre 40 ANNI di incuria.

Siamo solo al primo passo, il traguardo è ancora lontano.
Ma da oggi, con maggior forza, continueremo la battaglia per ottenere un’area a verde attrezzata nel quartiere Ceglie del Campo liberamente accessibile a tutti, in particolare ai bambini e alle famiglie costrette allo stato attuale ad uscire dal nostro quartiere per un po’ di verde.

Ci tengo a ringraziare i Portavoce al Comune, Sabino Mangano e Francesco Colella, e il gruppo “Peuceti Attivisti 5 Stelle di Bari” per il supporto costante."


Portavoce M5S al Municipio 4 di Bari
Vito Saliano






2 commenti:

  1. Leggo ora quanto scritto dal portavoce M5S e scrivo di getto un esiguo commento, sebbene non mi sia mai occupato di politica.
    Finalmente un risultato positivo in termini di lotta al degrado ambientale della città di Bari.
    Ma sul punto c’è ancora molto da fare.
    Ad esempio, esiste nel comune di Bari un ufficio ambiente? Se esiste, quest’ultimo dovrebbe monitorare sistematicamente tutte le aree verdi presenti in città e intervenire di propria iniziativa là dove c’è bisogno di ripristinare il verde.
    Inoltre, lo stesso ufficio dovrebbe intraprendere campagne di sensibilizzazione della cittadinanza atte a disincentivare l’abbandono di rifiuti in luoghi verdi pubblici e a incrementare nel cittadino il senso del rispetto del verde pubblico.
    E ancora, se il problema del comune di Bari è quello di non avere le risorse finanziarie per bonificare le aree verdi disastrate, si potrebbe proporre alle aziende (anche regionali) che operano in loco e che si occupano di risanamento ambientale di bonificare le aree verdi critiche in cambio dell’esposizione del proprio logo, così come hanno fatto alcuni comuni italiani.
    Questo e tantissimo altro ancora si potrebbe fare per mantenere vivo il verde della nostra città, anche in considerazione del fatto che il verde di una città esprime altresì il grado di civiltà della stessa.
    Donato

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  2. Leggo ora quanto scritto dal portavoce M5S e scrivo di getto un esiguo commento, sebbene non mi sia mai occupato di politica.
    Finalmente un risultato positivo in termini di lotta al degrado ambientale della città di Bari.
    Ma sul punto c’è ancora molto da fare.
    Ad esempio, esiste nel comune di Bari un ufficio ambiente? Se esiste, quest’ultimo dovrebbe monitorare sistematicamente tutte le aree verdi presenti in città e intervenire di propria iniziativa là dove c’è bisogno di ripristinare il verde.
    Inoltre, lo stesso ufficio dovrebbe intraprendere campagne di sensibilizzazione della cittadinanza atte a disincentivare l’abbandono di rifiuti in luoghi verdi pubblici e a incrementare nel cittadino il senso del rispetto del verde pubblico.
    E ancora, se il problema del comune di Bari è quello di non avere le risorse finanziarie per bonificare le aree verdi disastrate, si potrebbe proporre alle aziende (anche regionali) che operano in loco e che si occupano di risanamento ambientale di bonificare le aree verdi critiche in cambio dell’esposizione del proprio logo, così come hanno fatto alcuni comuni italiani.
    Questo e tantissimo altro ancora si potrebbe fare per mantenere vivo il verde della nostra città, anche in considerazione del fatto che il verde di una città esprime altresì il grado di civiltà della stessa.
    Donato

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