Per 3
mesi il M5S, nella figura della mia persona, ha presieduto la commissione
speciale per la "Redazione del REGOLAMENTO INTERNO PER LO SVOLGIMENTO DEL
CONSIGLIO E DELLE COMMISSIONI DEL I°
MUNICIPIO – COMUNE DI BARI". Chiusa il 19 dicembre 2014, la stessa avrebbe
dovuto approvare la bozza di regolamento da portare poi in Consiglio e
approvare definitivamente, ma, causa “lungaggine” dei Consiglieri e scarso
livello di presenza e partecipazione degli stessi, la Commissione ha prodotto
un documento che non è stato approvato, rimandando l’approvazione al Consiglio
Municipale.
Accade
però che, nonostante abbiano tutti in mano il documento da metà dicembre, i
partiti stanno andando a passi da lumaca, e dopo ben 4 Consigli monotematici
(circa 2000 euro l’uno!) sul tema in oggetto, Destra e Sinistra bipartisan
stanno sostanzialmente ripetendo il lavoro della Commissione.
Nel
merito, il 29 dicembre 2014 c’è stato il primo Consiglio monotematico sul
regolamento che avrebbe dovuto semplicemente approvare le ultime modifiche alla
bozza prodotta in Commissione Speciale, interrotto però dalla mancanza del
numero legale a causa di alcuni Consiglieri della maggioranza. Inserito fra i
punti all’odg del successivo Consiglio del 22 gennaio 2015, in fase di
dibattito, un Consigliere ha proposto altri 3 giorni di Consiglio monotematico
per ultimarlo, ma il 28-29-30 gennaio 2015 non è stato ancora approvato niente.
Precisiamo
che il M5S ha portato a termine il proprio compito in Commissione Speciale,
producendo un regolamento solido, preciso e puntuale, ma
probabilmente inadatto alle furbate dei partiti che hanno deciso di prendere altro
tempo per cassare articoli e commi. Per esempio l’articolo 31
del regolamento interno, che normerebbe i gettoni di presenza per l’effettiva
partecipazione alle sedute, è stato completamente stravolto. Il M5S voleva che,
al fine di corrispondere il gettone di presenza, i consiglieri municipali
dovessero partecipare “ad almeno tre quarti della durata della seduta” e
qualsiasi consigliere espulso dalle sedute avrebbe perso il diritto al gettone.
La
decisione presa dal partito unico è in contrasto sia con il Regolamento sul Decentramento
Amministrativo Istitutivo dei Municipi che all’art. 48, in riferimento
all’apertura delle sedute, recita “non compete il gettone di presenza al
Consigliere che partecipi alla seduta per un tempo pari ad almeno tre quarti
della durata della stessa”, sia all’art. 82 comma 11 del TUEL nel quale si
afferma che “la corresponsione dei gettoni di
presenza è comunque subordinata alla effettiva partecipazione del consigliere a
consigli e commissioni; il regolamento ne stabilisce termini e modalità.”
Precisiamo che a Roma, proprio pochi giorni fa, è stata approvata una delibera voluta dal M5S che elimina il sistema 'gettonificio' e 'rimborsificio' dalle
Commissioni stabilendo quale requisito minimo per percepire il gettone la partecipazione ad almeno metà della seduta, o per un
tempo minimo di 20 minuti consecutivi.
Mentre a Bari, se il regolamento deve stabilire termini e
modalità, al I° Municipio si vuole andare in deroga e non normare niente. Il consigliere municipale,
nonché dipendente pubblico, pagato dai cittadini, a nostro avviso non può
restare 5 minuti, andare via e percepire il gettone. Di fatto, anche nello Statuto
Comunale si tratta il gettone di presenza, nell’art. 17 per il Comune e
nell’art. 32 per le ormai ex Circoscrizioni. In altre parole, siamo di fronte a
lungaggini di partito per un regolamento generale che già si rifaceva allo
Statuto del Comune di Bari e al Regolamento sul Decentramento.
Paradossale
poi la proposta di tutti e 5 i presidenti dei Municipi che, anziché di
adeguarsi al Regolamento sul Decentramento, propongono di eliminare l’ultimo
capoverso dell’articolo 48 che prevede la durata minima di partecipazione del
consigliere ai lavori del Consiglio ai fini della liquidazione del gettone di
presenza. Crediamo ci sia poco altro da aggiungere.
Italo Carelli
Portavoce Consigliere M5S
I Municipio
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