E’ sufficiente vedere cosa è accaduto in Senato
per il caso Telecom per comprendere il ruolo che sta svolgendo il Movimento 5
Stelle nella difesa dei diritti fondamentali dei cittadini di fronte all’ignavia
di una classe politica di governo inadeguata ed insensibile ai bisogni del
Paese e per nulla interessata al suo sviluppo tecnologico.
Solo grazie alla mozione del M5S si è potuto
impegnare il Governo ad assicurare un più rapido sviluppo delle reti di nuova
generazione in fibra, coerentemente con gli obiettivi posti dall’Agenzia
digitale europea e, soprattutto, ad assicurare piena tutela e valorizzazione
dell’occupazione e del patrimonio di conoscenze e competenze di Telecom Italia.
I partiti di maggioranza, difatti, avevano
limitato la loro attenzione ai problemi legati alle soglie minime per
l’operatività della disciplina delle offerte pubbliche di acquisto, ovviamente
dimenticando il dramma dei lavoratori Telecom che, offesi da anni di politiche
fallimentari di fantomatici capitani di industria sponsorizzati dalla sinistra
italiana, oggi rischiano anche il posto ed il futuro delle proprie famiglie.
Clamorosa è stata poi la bocciatura del quinto
punto della mozione M5S sul diritto di ciascun cittadino a poter disporre di
una rete efficiente e sicura
Tutti i partiti, a prescindere dalla
appartenenza o meno al governo, hanno ritenuto di votare contro la richiesta
del Movimento di impegnare il Governo ad adottare, in ogni caso, tutte le misure finalizzate ad
assicurare che la «rete» sia pubblica o comunque sotto il
controllo pubblico; il tutto quale essenziale garanzia di democrazia,
eguaglianza e libertà dei cittadini, nell’ambito del rispetto dei diritti
fondamentali della persona e della promozione dell’iniziativa di impresa nel
Paese.
Oggi, dunque, i cittadini italiani che non
dispongono di una rete moderna, efficiente e sicura e che, quindi, si trovano
nella situazione di non poter realizzare al meglio i propri fondamentali
diritti personali, civili e di impresa, sono nelle condizioni di sapere a chi
attribuire la responsabilità di tutto ciò.
Il Movimento 5 Stelle è stata l’unica forza
politica in Parlamento ad aver affermato il diritto di ciascun cittadino alla «rete», ossia a poter usufruire di una tecnologia moderna, efficiente
e sicura.
Per i partiti della vecchia politica e per i
giovani vecchi dell’attuale Governo, invece, tutto ciò non conta e non deve
essere realizzato, anche perché, forse, sulla «rete» c’è troppa
libertà e democrazia e questo da parte loro, ovviamente, è visto come un
pericolo e non già come una straordinaria opportunità di sviluppo per le nuove
generazioni.
Insomma, una ragione in più per guardare con
orgoglio al lavoro del Movimento 5 Stelle in Parlamento, fiduciosi della
capacità dei cittadini di immaginare un futuro migliore per il Paese e di
voltare pagina.
Lello Ciampolillo – M5S Senato
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