venerdì 18 ottobre 2013

Sul diritto alla rete: il Movimento 5 Stelle contro tutti.

E’ sufficiente vedere cosa è accaduto in Senato per il caso Telecom per comprendere il ruolo che sta svolgendo il Movimento 5 Stelle nella difesa dei diritti fondamentali dei cittadini di fronte all’ignavia di una classe politica di governo inadeguata ed insensibile ai bisogni del Paese e per nulla interessata al suo sviluppo tecnologico.
Solo grazie alla mozione del M5S si è potuto impegnare il Governo ad assicurare un più rapido sviluppo delle reti di nuova generazione in fibra, coerentemente con gli obiettivi posti dall’Agenzia digitale europea e, soprattutto, ad assicurare piena tutela e valorizzazione dell’occupazione e del patrimonio di conoscenze e competenze di Telecom Italia.
I partiti di maggioranza, difatti, avevano limitato la loro attenzione ai problemi legati alle soglie minime per l’operatività della disciplina delle offerte pubbliche di acquisto, ovviamente dimenticando il dramma dei lavoratori Telecom che, offesi da anni di politiche fallimentari di fantomatici capitani di industria sponsorizzati dalla sinistra italiana, oggi rischiano anche il posto ed il futuro delle proprie famiglie.
Clamorosa è stata poi la bocciatura del quinto punto della mozione M5S sul diritto di ciascun cittadino a poter disporre di una rete efficiente e sicura
Tutti i partiti, a prescindere dalla appartenenza o meno al governo, hanno ritenuto di votare contro la richiesta del Movimento di impegnare il Governo ad adottare,  in ogni caso, tutte le misure finalizzate ad assicurare che la «rete» sia pubblica o comunque sotto il controllo pubblico; il tutto quale essenziale garanzia di democrazia, eguaglianza e libertà dei cittadini, nell’ambito del rispetto dei diritti fondamentali della persona e della promozione dell’iniziativa di impresa nel Paese.
Oggi, dunque, i cittadini italiani che non dispongono di una rete moderna, efficiente e sicura e che, quindi, si trovano nella situazione di non poter realizzare al meglio i propri fondamentali diritti personali, civili e di impresa, sono nelle condizioni di sapere a chi attribuire la responsabilità di tutto ciò.
Il Movimento 5 Stelle è stata l’unica forza politica in Parlamento ad aver affermato il diritto di ciascun cittadino alla «rete», ossia a poter usufruire di una tecnologia moderna, efficiente e sicura.
Per i partiti della vecchia politica e per i giovani vecchi dell’attuale Governo, invece, tutto ciò non conta e non deve essere realizzato, anche perché, forse, sulla «rete» c’è troppa libertà e democrazia e questo da parte loro, ovviamente, è visto come un pericolo e non già come una straordinaria opportunità di sviluppo per le nuove generazioni.
Insomma, una ragione in più per guardare con orgoglio al lavoro del Movimento 5 Stelle in Parlamento, fiduciosi della capacità dei cittadini di immaginare un futuro migliore per il Paese e di voltare pagina.

Lello Ciampolillo – M5S Senato


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