sabato 22 marzo 2014

BARI HA IL SUO MURO DELLA VERGOGNA

Anni di promesse non mantenute, paroloni su paroloni, articoli su tutti i quotidiani, fiumi di progetti presentati sul tavolo del Sindaco… Tutto caduto in un dimenticatoio. Sono passati dieci anni da quando Emiliano e la sua giunta misero, come punto centrale del loro programma elettorale, la riqualificazione dell'area Rossani ed ora, a pochi mesi delle prossime elezioni amministrative, come per magia, si torna a parlare dall'ex caserma. La Rossani rientra nel "Patto per Bari" siglato dall'amministrazione comunale con la Regione, con l'allora capogruppo del Pd a Via Capruzzi, Antonio Decaro, che prevedeva 13 milioni di euro per il recupero di tutta l'area. Nella scorsa primavera poi, il progetto presentato dallo studio Fuksas vinse il concorso bandito dal Comune. Tale progetto prevedeva un grande Parco Urbano sopraelevato, un Polo Culturale composto da spazi d'aggregazione sociale immersi nel verde urbano, con funzioni legate alla Cultura e alle Arti, soprattutto alla Musica, ma anche un grande parcheggio urbano interrato. Il progetto aveva quindi punti forti e punti molto discutibili, a nostro giudizio, in quanto si intravedeva già l’intervento edificatorio dei soliti noti palazzinari baresi, pronti dietro l’angolo a carpirsi un succulento affare, magari apportando qualche successiva  “correzione a scopo abitativo” allo stesso progetto.  Poi tutto fu messo da parte, anche grazie alla opposizione del Comitato Rossani, dei baresi tutti e degli abitanti di Carrassi in particolare. Come dice Vincenzo Madetti, candidato portavoce sindaco al Comune,  "Adesso Emiliano, di fronte a qualcosa di veramente nuovo, dopo una prolungata assenza, si rifà vivo, con al fianco il suo fido Decaro, per impadronirsi di una vicenda che è invece la dimostrazione della sua assoluta incompetenza: giovani volenterosi non solo hanno rilevato la Caserma, ma con pale e buste di spazzatura, hanno ripulito un'area che era destinata al degrado, rendendola fruibile ai cittadini, creandovi spazi per le attività sociali e culturali, tra cui una biblioteca, una palestra, un teatro, orti urbani e spazi per l’intrattenimento all’aperto.  Cioè, in qualche settimana, la volontà di alcuni cittadini di riprendersi quell’area e di metterla a disposizione della città, si è concretizzata." Con poche risorse, con scarsi mezzi, in modo non risolutivo del tutto, ma almeno la Rossani ora è aperta e ci si può andare per vivere dei momenti di relax. Insomma, lì dove le istituzioni latitano, i cittadini si organizzano. Questa però, non può trasformarsi nella soluzione definitiva. Le istituzioni non possono lavarsene le mani e, a scopo elettorale, tentare di appropriarsi di qualcosa che è nata contro di loro a causa della loro stessa inefficienza. Noi del M5S, per cominciare, vogliamo sapere subito che uso si vuole fare dei 13 milioni di euro. I cittadini hanno capito che i rimpalli tra burocrati, politici, palazzinari sono solo manovre dilatorie per portare avanti interessi lontani da quelli della stragrande maggioranza dei baresi. Per cui, Emiliano dica, o parli attraverso il suo fido Decaro, al di là delle sue opportunistiche concessioni ai giovani della Rossani, cosa vuol farne della Caserma e, soprattutto, riferisca alla cittadinanza di quei 13 milioni di euro!

A volte bastano pochi gesti, come quelli dei giovani occupanti la Rossani, per far capire che le soluzioni sono possibili e dietro l’angolo. Noi del M5S, con Vincenzo Madetti, diciamo: "C'è un muro, un semplice muro di tufo, che chiude tutto il perimetro della Rossani. E' un muro alto circa due metri che buttato giù aiuterebbe gli abitanti del quartiere Carrassi e non solo, a raggiungere il centro cittadino in pochi minuti, collegando Via Donato Gargasole a via Capruzzi, attraversando un angolo di verde, ora riconsegnato alla città. Come si fa a non capire che abbattendo un muro sporco, logoro e pericolante, si usufruirebbe di un vastissimo “polmone” nel centro delle città? Come si può tenere ancora in piedi un muro con il quale si vuole chiudere in un angusto perimetro la volontà dei cittadini? Solo una gretta visione della realtà, come quella dei nostri amministratori, può operare in questo modo. Questo muro – conclude Madetti – rappresenta la "vergogna" di una classe politica che utilizza il patrimonio pubblico come sua proprietà privata!" Noi del M5S chiediamo al Sindaco Emiliano, se anche l'abbattimento di questo muro lo dovranno fare i cittadini. Cosa altro si aspetta a rispondere alle istanze degli abitanti del quartiere? Nei nostri gazebo ogni giorno ascoltiamo le richieste e le lamentele che i baresi pronunciano nei confronti di questa amministrazione, che non ha fatto altro che chiudere ancora di più la nostra città in una morsa di arretratezza, di degrado, di incuria, di abbandono. Eppure Bari ha tutte le potenzialità per poter eccellere in ogni campo, se amministrata con criterio e coerenza, soprattutto in accordo con i cittadini. Noi del M5S, con il candidato sindaco portavoce Vincenzo Madetti, lanciamo allora la sfida di abbattere un muro, un piccolo muro. Togliere quella parete, rappresenta però l'inizio di una nuova era per la città, che non può più essere rinchiusa nei limiti imposti dalla indifferenza di Emiliano, il suo fido Decaro e compagnia bella. I baresi hanno necessità di verde, di libertà di movimento, di decidere delle proprie vite. Cominciamo da questa sfida, per riprenderci i nostri diritti di cittadini.



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