martedì 15 novembre 2011

Contorsionismi indifferenziati

di Francesco Peroni
Che il tema della raccolta differenziata non fosse il punto forte del Presidente, si sapeva già. Se provate a googlare insieme parole come "Vendola" e "differenziata", vi troverete di fronte ad un elenco infinito di proclami che mai si sono tradotti in fatti concreti.


Dopo sei anni di Governo del leader nazionale di "Sinistra, Ecologia e Libertà", infatti, la quota di differenziata in Puglia si attesta nel corrente anno ad un misero 18%, ovvero abbondantemente sotto qualsiasi soglia minima nazionale ed europea.




L'ultima iniziativa riguarda l'introduzione di una eco-tassa, che dovrebbe avere l'effetto di aumentare la TARSU nei comuni non virtuosi, ovvero in quei comuni che non adottano sufficienti misure per incentivare la raccolta differenziata.
Responsabilizzazione degli amministratori comunali e incentivazioni ai cittadini che differenziano. Sembra la strada giusta.


Poi però, sempre googlando, ti accorgi che la regione ha bandito la gara per l'affidamento del servizio di gestione dell'impianto complesso per trattamento RSU, e cioè quell'impianto dove i rifiuti urbani indifferenziati vengono biostabilizzati e convertiti in CDR, ovvero il famigerato Combustibile da Rifiuti che brucia negli inceneritori per produrre energia elettrica.


E qui il contorsionismo vendoliano si manifesta in tutto il suo splendore.


Affinchè gli impianti di stabilizzazione appaltati siano remunerativi per i privati che partecipano al bando, infatti, i comuni dell'ATO BA/5 interessati devono garantire un conferimento giornaliero di 470 tonnellate al giorno di rifiuti.
E non chiamateci complottisti, perchè questo è scritto testualmente nella risposta da parte della Regione al quesito n.14: "il riferimento al solo trattamento dei rifiuti solidi urbani nella misura di 470 t/g che devono essere obbligatoriamente conferiti dai Comuni".
Tale quota, inoltre, è esattamente quella attualmente prodotta nell'ATO in questione (leggi qui).


Quindi da un lato la Regione incentiva la raccolta differenziata "minacciando" di aumentare le tasse ai comuni che non riusciranno ad aumentarne le percentuali, dall'altro li obbliga a produrre nei prossimi 15 anni la stessa quantità di rifiuti indifferenziati per non andare incontro al pagamento di penali.


Quindi quella che dovrebbe essere l'equazione "più differenziata, più vantaggi", si trasforma in un paradossale "più differenziata, più costi"!


La geniale trovata ha scatenato lo sconcerto degli amministratori dei comuni interessati e dei comitati, come qui, qui, qui, qui.... e tante e tante altre, tra cui aggiungeremmo, anche quei grillini del PD .


Insomma, per usare le parole dell'ex Assessore all'ambiente del Comune di Mola di Bari, Pietro Santamaria: "Se ci sono delle norme e degli obiettivi di raccolta differenziata a livello comunitario, nazionale e regionale, perché capovolgere completamente la situazione e obbligare i cittadini a consegnare, comunque, un quantitativo di tal quale? Sembra che non si guardi agli obiettivi di sostenibilità, ma piuttosto ad assicurare all’imprenditore un quantitativo tale che gli garantisca il ritorno economico. "


In questo post non scopriamo nulla di nuovo, ma vogliamo mettere ancora una volta in luce le politiche acrobatiche dell'ecologista Nichi, che da un lato coltiva le sue ambizioni elettorali nazionali a colpi di proclami, e dall'altro ammicca ai grandi gruppi imprenditoriali che fanno business a colpi di rifiuti indifferenziati ed inceneritori.


p.s. Proponiamo ai lettori un compitino da svolgere a casa: Di quale gruppo parliamo? Eccovi un aiutino!

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