venerdì 24 febbraio 2017

In Comune qualcuno... "cade dalle nubi" !


Con decreto del 30 luglio 2015 - pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.182 del 07.08.2015 - il “Palazzo Sonnino”, già caserma presidiaria dell’Aereonautica Militare, fu dichiarato non più utile per le finalità istituzionali del Ministero della Difesa.

Tenuto conto che per la “Caserma Capozzi”, anch’essa ricompresa nel precitato decreto, nel dicembre 2015 la città di Bari ricevette l’assenso, da parte del ministro Orlando, per la realizzazione, al suo interno, del polo della giustizia, come MoVimento 5 Stelle abbiamo sollecitato più volte l’amministrazione per intraprendere un percorso di messa a valore del manufatto ovvero ad una possibile acquisizione per trasferire, ad esempio, più ripartizioni comunali.

Questa iniziativa se da un lato vedeva il riutilizzo di un bene pubblico dall’altro si poneva nell’ottica del risparmio della spesa in virtù del fatto che il Comune di Bari, e quindi la comunità tutta, spende ogni anno qualche milione di euro in locazioni passive.

Pertanto l’attività intrapresa ci ha visto più volte nelle vesti di propositori ponendo, nelle giuste sedi, commissioni comunali e consiglio, il tema della valorizzazione di un importante bene comune identitario di un’area che ha visto nel tempo trasformare la sua vocazione.

Basti ricordare le caserme Picca, Tanzi, Bergia, la III Legione Aerea e la Sonnino per ricordare la caratterizzazione dell’ex quartiere Madonnella cioè il più piccolo quartiere di Bari con la più alta concentrazione di caserme ed uffici pubblici.

Ora, a quanto pare, nasce uno “spontaneo” comitato con tanto di raccolta firme e conferenze tenute sul marciapiede per invocare e far proprio un’attività che altri hanno condotto. Giova ricordare le iniziative praticate congiuntamente dalle commissioni comunali Patrimonio e Decentramento che si sono già interessate in una prima fase ricognitoria che tende a concretizzare e formulare idee e percorsi per riqualificare una porzione importante del territorio fortemente urbanizzata.

L’attività che condividiamo è quella che vede quale ultimo fine il bene comune di una comunità e quindi continueremo, nelle sedi istituzionali, a portare la voce dei cittadini praticando e proponendo concretezza e visioni di lungo respiro.

Il futuro del “Palazzo Sonnino” ha bisogno di articolate valutazioni e non di improvvisate iniziative. I temi e gli approfondimenti che proponiamo, ad esempio, riguardano il sistema viario, i parcheggi, cosa prevede il nuovo Piano Regolatore, la possibilità di realizzare un autosilo adiacente alla caserma acquisendo i piccoli locali esistenti fino a vico Cettigne, ecc..

Di questo dibattito ha bisogno il quartiere Madonnella, un confronto con i residenti, con i commercianti, con i rappresentanti delle sedi istituzionali presenti, con una valutazione di sostenibilità finanziaria e così via.

Quindi al bando le parate pre e post elettorali ma diamo risposte ai cittadini.

I Portavoce Consiglieri Comunali
Sabino Mangano
Francesco Colella







2 commenti:

  1. Le elezioni hanno un odore strano che si percepisce dall'agitarsi inconsulto di personaggi in cerca d'autore.
    Morti che d'improvviso si risvegliano dalle loro tombe e iniziano a vagare per la città, scattando foto, incontrando commercianti. Si agitano sui social, spammano a gogo video autopromozionali senza senso.
    L'armamentario della cittadinanza attiva viene disotterrato ed oliato con la retorica di un associazionismo pret a porter, corresponsabile quando non addirittura complice, dell'attuale stato delle cose.
    Fortuna vuole che le persone iniziano a capire la differenza tra chi la cittadinanza attiva la pone al centro di un progetto politico globale che parte dai territori, dai municipi ed arriva sino al parlamento Europeo, passando per Regioni e Parlamento.
    Questo è il #M5S, l'approccio sistematico alla cittadinanza attiva, tutto il resto è noia!

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  2. Suona perlomeno falso che questo commento provenga proprio da chi si sia già candidato in precedenti occasioni e continui solo a fare propaganda autoreferenziale, invece di imparare qualcosa proprio da quell'associazionismo al quale va poi a chiedere aiuto e sostegno per le proprie campagne elettorali. Quando vanno bene le associazioni che lavorano sul territorio senza percepire un solo centesimo di quel contributo pubblico che, se pur in parte modesta, anche il M5S percepisce? E'davvero una brutta abitudine, Daniele Amendolare, quella di sputare nel piatto in cui mangi o sugli aiuti che comunque hai avuto proprio da quelle associazioni e comitati senza non avresti avuto neanche il tuo quarto d'ora di "esposizione"!

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